(di Stefano Tenedini) “Il cibo e l’arte rappresentano la sostanza stessa della bellezza italiana, i nostri biglietti da visita nel mondo, e noi da sempre amiamo unire questi due simboli di bellezza”, dice Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, in mezzo a una galleria di capolavori che aspettano solo di essere assaggiati. “Io considero una forma di grana padana un’opera d’arte, esattamente come quelle dei musei, o come le foto e i quadri che mostriamo nelle esibizioni qui nelle gallerie di Verona di Eataly”.
Nel giorno dell’inaugurazione di Eataly a Verona Farinetti è orgoglioso anche dell’intervento di riqualificazione dell’edificio. E’ sicuro che la Stazione Frigorifera Specializzata, che si affaccia su via Santa Teresa con la sua caratteristica rotonda, entrerà fra i simboli della nuova Verona. “Grazie ai restauri che precedono sempre l’apertura di un nostro nuovo locale il valore dell’architettura e dell’urbanistica italiana torna alla luce”, sottolinea. “E dimostra come in tutte le città del nostro Paese esistano meraviglie che aspettano solo di ritrovare la loro vitalità originale. Siamo felici di poter contribuire a questa rinascita, e senza mai aggiungere un mattone”.
E Verona? “Verona è una meraviglia in se stessa, lo dimostra questo capolavoro ritrovato perfino in una zona nata per le attività industriali”, aggiunge indicando i dintorni. “Non potevamo non venire a Verona, che non è solo una città bellissima ma è anche strategica per la sia posizione, al centro dì una rete di comunicazioni che la rende un punto di partenza ideale per continuare la nostra crescita”. Crescita che continuerà anche all’estero, spiega. “In tutto il mondo il cibo italiano e la nostra arte sono inseparabili. Per questo vogliamo dare il nome di Art Italy al terzo locale che apriremo a New York, nel distretto di SoHo“.
Eataly Verona (verrà aperta domani ma è stata inaugurata ieri dalle autorità: tra gli altri il sindaco Tommasi e il ministro della Cultura del governo Draghi Franceschini) è oltre 11 mila metri quadrati di convivialità e amore per il cibo, ma parte di questo grande spazio oltre 5000 metri) è dedicato all’arte e alla cultura attraverso la nuova Fondazione Eataly Art House – E.ART.H. Nei pressi della Fiera il brand che fa da ambasciatore del Food-in-Italy nel mondo riunisce sotto un unico tetto (e che tetto!) un mercato nel quale acquistare prodotti di qualità italiani e del territorio, la ristorazione e una scuola per chi vuole conoscere e imparare i segreti della cucina.
Quello scaligero è l’Eataly numero 15 in Italia e il numero 45 nel mondo. Sorge in uno straordinario esempio di edificio industriale progettato dall’ingegnere Pio Beccherle, inaugurato nel 1930, e restaurato dall’architetto Mario Botta su commissione della fondazione Cariverona. A tutto questo si aggiunge l’ulteriore novità dell’arte, e per questo è stato scelto come sede della fondazione E.ART.H. voluta dal fondatore Oscar Farinetti, dalla manager culturale Chiara Ventura e da Francesco Farinetti con l’obiettivo di rendere l’arte accessibile al grande pubblico, con progetti espositivi dedicati a importanti maestri della fotografia e delle arti visive, mostre mercato d’arte moderna e contemporanea, appuntamenti di approfondimento culturale.
Al piano terra di Eataly si sviluppa il mercato con oltre 10.500 prodotti, di cui mille nuovi, strettamente legati al territorio, in grado di esaltare il patrimonio alimentare delle province venete: dai salumi della Lessinia alla sopressa Vicentina, dai tortellini di Valeggio ai lievitati tradizionali, una speciale selezione di oli del Garda e un corner dedicato ai maestri pasticceri Borsari. E dato che il Veneto è la prima regione d’Italia per vigneti, produzione e viticoltori, Eataly Verona presenta una selezione di duemila etichette di cui 400 locali.
Nel cuore dell’edificio, sotto la cupola, si trova il ristorante Agricolo – Cucina delle Stagioni, dedicato alla cucina del territorio e di stagione, in grado di accogliere fino a 320 coperti. E infine dall’area circolare centrale si possono raggiungere le sale ristorante e i laboratori di produzione a vista (pasticceria, panificio, macelleria, pescheria, salumeria e gastronomia) dove osservare come nascono i prodotti.