Oggi in Brasile si svolge il ballottaggio per le elezioni presidenziali fra il presidente uscente Bolsonaro (destra) e il suo sfidante, l’ex presidente Lula (sinistra) che al primo turno elettorale ha staccato Bolsonaro di 5 punti percentuali. Un risultato che però potrebbe essere rovesciato dal trend che si è verificato nell’ultimo anno. All’inizio del 2022 il presidente uscente aveva un distacco di 18 punti. Nel giro di 10 mesi lo ha ridotto a 5 e gli ultimi sondaggi ha recuperato ancora. Rimonta resa possibile dalla polarizzazione della politica brasiliana su due schieramenti.
Sul risultato del primo turno hanno pesato la gestione della pandemia, che nel paese ha causato 685 mila morti, e l’inflazione, che ha superato il 10%. Ma al ballottaggio le cose potrebbero cambiare, anche perché il candidato della destra può presentare una situazione economica in rapido miglioramento grazie al rimbalzo del post-pandemia che ha fatto crescere il Pil brasiliano dell’1,7%. In più Bolsonaro ha l’appoggio di importanti settori della società, come quello agroindustriale, dell’allevamento e della sicurezza, sia pubblica che privata, che in Brasile pesa moltissimo anche sull’opinione pubblica, che apprezza anche la sua politica di liberalizzazione della vendita della armi per difesa personale. Gli autotrasportatori e i tassisti sono pure con lui e anche le comunità religiose stanno svolgendo un ruolo determinante.
Al contrario Lula è appoggiato da ampi stati del proletariato e dalle multinazionali che non gradiscono la politica nazionalista che il Brasile ha perseguito con la presidenza Bolsonaro.
Le elezioni brasiliane sono arrivate anche Verona. Come si sa Bolsonaro, come moltissimi altri suoi connazionali, è di origini venete, della bassa padovana. E nella nostra regione, soprattutto a Verona, c’è una importante comunità brasiliana. Così un nostro concittadino, Teo Sole, storico militante della destra scaligera, già consigliere comunale di Alleanza Nazionale, che nel tempo ha stretto ottimi rapporti con questa comunità, ha appoggiato la campagna elettorale di Bolsonaro. Lo abbiamo incontrato stamattina di buonora nel piazzale davanti alla stazione di Porta Nuova dove è salito sul pullman che una cinquantina di elettori brasiliani hanno organizzato per andare a votare a Milano, nel seggio allestito dal loro Consolato nei pressi dell’Università Luiss.
Come mai, Sole, anche lei qui?
Conosco bene il Brasile ed ho sempre intrattenuto rapporti molto stretti con la comunità brasiliana, tutte brave persone che si sono integrate perfettamente nella società veronese e con le quali condivido molte idee.
Lei è un uomo di destra…
Appunto. Sono sempre stato di destra esiccome anche Jair Bolsonaro è di destra ho cercato di dargli una mano assieme ai suoi connazionali che vivono a Verona e a Peschiera, dove esiste una bella e numerosa comunità.
Che cos’è che accomuna lei, italiano, con un politico di un paese così lontano come il Brasile?
Io sono sempre stato di destra perché credo nel trinomio ‘Dio-Patria-Famiglia’. Ecco, per essere sintetici, Bolsonaro e i brasiliani veronesi che lo sostengono hanno gli stessi ideali. E poi, se da noi il pericolo comunista appartiene ormai al passato, in Brasile è un pericolo attuale, che viene percepito come un possibile attacco alle libertà individuali e di impresa. Anche per questo ho voluto dare una mano agli amici brasiliani nella speranza che Bolsonaro possa continuare ad essere il loro presidente.