(p.d.) Ieri è stata posizionata in piazza San Zeno la prima panchina ‘inclusiva’. E’ una normale panchina, solo che in mezzo alle due sedute c’è un vuoto, in modo che ci possa stare una carrozzina. Ne verranno messe altre quattro nei prossimi giorni in altre zone della città. Intento dell’Amministrazione è di mettere al centro la persona e offrire maggiori opportunità di dialogo e socializzazione a tutti i cittadini, in particolare alle persone disabili e con difficoltà motorie che rischiano di sentirsi estromesse anche nel semplice gesto di sedersi e colloquiare con il vicino di seduta. L’assessore all’Arredo Urbano, Federico Benini ha tenuto a precisare che Verona è “una delle prime città italiane ad aver avviato il progetto delle panchine inclusive. Chi è in carrozzina non dovrà più stare al margine, ora potranno stare al centro e socializzare in modo migliore con chi gli sta accanto”.
Quando all’indomani della costituzione della giunta Tommasi i capigruppo della minoranza la criticarono ancora prima che gli assessori cominciassero a lavorare, L’Adige osservò che un’opposizione seria non può essere fatta ‘a priori’, ma deve sempre basarsi su atti concreti tenendo presente l’interesse della città. Ma adesso, di fronte a due provvedimenti dell’amministrazione, diversi fra loro, ma entrambi vagamente assurdi, non possiamo che iniziare ad avere qualche dubbio.
Non è possibile condividere il provvedimento dell’assessore alla Mobilità che costringe in una sola corsia il traffico in entrata in città da Verona sud. Per capirlo basta passare davanti alla Fiera dove, da quando c’è la corsia unica, c’è sempre una coda di macchine fra il semaforo e la rotonda davanti all’Esselunga. Naturalmente la corsia di sinistra, quella che consente di svoltare verso le Golosine, riservata a Bus e taxi, è sempre vuota. Non ci vuole un genio a prevedere che in occasione delle manifestazioni fieristiche la coda provocherà anche la paralisi della rotatoria e il conseguente blocco del traffico in tutta la zona. Un provvedimento assurdo, avevano fatto notare i rappresentanti della minoranza, preso senza studiare i flussi di traffico e senza conoscere le reali esigenze dei cittadini.
Adesso arriva la panchina ‘inclusiva’. All’opposto di quella inventata da Tosi per impedire i bivacchi, invece di avere in mezzo alla seduta un bracciolo che impedisce di sdraiarsi, ha un vuoto, così da permettere a chi è in carrozzina di sedersi allineato con gli altri due occupanti la panchina. Come se per socializzare e chiacchierare l’utilizzatore della carrozzina non potesse piazzarsi a fianco o di fronte. Per di più con il rischio che uno, sbadatamente, si sieda in mezzo e finisca col sedere per terra.
Corsia unica davanti alla Fiera e panchina’ inclusiva’: siamo su ‘Scherzi a parte’?