Anche per l’anno prossimo resta il numero chiuso a Medicina, Odontoiatria o Veterinaria. Nonostante il sottosegretario Montaruli avesse anticipato a L’Adige l’intenzione di eliminarlo introducendo il sistema ‘francese’, ossia ingresso libero al 1° anno e acceso al 2° in base ai risultati degli esami, il governo lo ha mantenuto anche per il 2023. La scusante è che è solo poco più di un mese che il nuovo governo è in carica. Miracoli non se ne fanno. C’è solo un piccolo cambiamento nelle modalità dei test d’ingresso. Il test è diviso in due. La prima parte,
ToLC” (Test on line Cisia), da casa, come avviene per altre facoltà. Fissate anche due date: o fra il 13 al 23 aprile o fra il 15 al 25 luglio. Ripetibile fino a due volte. I ragazzi lo dovranno fare nello stesso periodo dell’esame di maturità, e questa non sembra una scelta molto intelligente da parte del Ministero dell’Università. Possono fare il test anche gli studenti del penultimo anno. Ci si deve iscrivere online un mese prima.
Allo stesso tempo il candidato dovrà iscriversi al test d’ingresso dell’università scelta. Ognuna organizza dei corsi di preparazione ai quiz che saranno composti da 50 quesiti cui rispondere in 90 minuti che consisteranno in: comprensione dei testi e competenze di scuola, biologia, chimica-fisica e logica-matematica.
Chi otterrà il punteggio richiesto all’ atto dell’iscrizione indicherà le università che preferisce.
Queste le nuove modalità d’accesso decise dal ministro dell’Università Bernini. Neanche il nuovo governo è riuscito a eliminare il numero chiuso. A giustificazione la mancanza di tempo per riorganizzare tutto il sistema. C’è da augurarsi che il 2023 sia dedicato a cancellarlo davvero, come promesso in campagna elettorale.