Sono Gaia Giuriato, dottoranda di ateneo, e Alice Maguolo, specializzata in Pediatria e dottoranda di ateneo, le vincitrici della nona edizione del bando “Fondo Gianesini Emma”, iniziativa promossa da UniCredit Foundation e Università di Verona, grazie alla generosa donazione di una filantropa veronese. Le borse di ricerca, del valore di 35 mila euro ciascuna, permetteranno alle vincitrici di svolgere un’esperienza di approfondimento di ricerca all’estero in ambito medico, con il coordinamento dei docenti della Facoltà di medicina e chirurgia dell’ateneo, presieduta dal professor Giuseppe Lippi.
La cerimonia di premiazione si è svolta lunedì 19 dicembre nell’aula magna G. De Sandre – Lente Didattica Policlinico di Borgo Roma, alle 11, alla presenza di Giuseppe Lippi, presidente della Facoltà di Medicina e chirurgia di ateneo, Pietro Minuz, Roberto Salvia, Giovanni Gotte, docenti dell’università di Verona e membri della Commissione giudicatrice per l’università e i rappresentanti di UniCredit Foundation. Presenti anche i docenti Claudio Maffeis e Massimo Venturelli in qualità di coordinatori scientifici dei progetti di ricerca delle vincitrici del bando.
Durante la cerimonia è stato rivolto un pensiero di grata memoria alla Signora Emma Gianesini, scomparsa all’inizio del 2021, che mossa dal desiderio di sostenere la ricerca scientifica e di sostenere le giovani e i giovani studenti dell’università di Verona, ha consentito con grande generosità la creazione di questo Fondo che potrà operare per molti anni a venire consentendo a giovani meritevoli di specializzarsi all’estero.
“É un grande piacere, oltreché un privilegio, poter condividere l’assegnazione di questi premi con UniCredit Foundation. Ciò all’insegna di una collaborazione consolidata che, anche in questa circostanza, ci consente di offrire a due valide ricercatrici formate nel nostro ateneo, sotto l’egida della Facoltà di Medicina, un’opportunità per migliorare il loro processo di formazione. Ringrazio ancora UniCredit Foundation per il supporto non condizionato che ci offre da anni e mi congratulo con le vincitrici, auspicando che questa opportunità rappresenti un investimento in termini professionali e scientifici per il nostro ateneo” dichiara Giuseppe Lippi, presidente della Facoltà di Medicina e chirurgia di ateneo.
“Grazie alle risorse messe a disposizione dal Fondo Gianesini Emma, UniCredit Foundation rinnova il proprio impegno a supporto di studentesse e studenti impegnati in progetti di ricerca di alto livello e di respiro internazionale. Questo intervento si inserisce nella nuova, più ampia, strategia della nostra Fondazione incentrata sui giovani e sull’istruzione. Crediamo infatti che l’attenzione alle esigenze concrete delle nuove generazioni è ciò che renderà l’Europa davvero sostenibile e proiettata verso il futuro” afferma Silvia Cappellini, direttore generale di UniCredit Foundation.
I progetti di ricerca
Il progetto presentato da Gaia Giuriato “La cinetica della fragilità: modi per contrastare il declino fisiologico con l’esercizio fisico”, ha come finalità quella di determinare e monitorare come l’esercizio della forza massima possa attenuare i sintomi della fragilità fisica e cognitiva in età avanzata. L’obiettivo è aggiungere nuove conoscenze scientifiche alla pratica clinica e sviluppare strategie che possono essere facilmente applicate per mantenere o migliorare la salute muscolo-scheletrica negli anziani. Questo progetto beneficerà di una stretta collaborazione tra l’università di Verona, l’Mrc-Arthritis research Uk centre for integrated research into musculoskeletal ageing (Cima) dell’università di Liverpool e l’università-college di Molde, Ntnu di Trondheim.
Il progetto di Alice Maguolo dal titolo “Meccanismi epigenetici di insulino-resistenza in bambini e adolescenti con obesità: nuovi spunti per trattamenti mirati e personalizzati” ha come obiettivo quello di identificare modificazioni epigenetiche precoci e causative di insulino-resistenza in bambini e adolescenti affetti da obesità, che siano tessuto-specifiche e come tali possibili bersagli di interventi terapeutici, ma anche espresse nel sangue periferico, in modo da servire contestualmente come biomarcatori di insulino-resistenza. Il progetto beneficerà di una stretta collaborazione tra l’università di Verona e l’Unità di Diabete ed epigenetica dell’università di Lund, in Svezia.