(s.t.) Per la Ferroli il 2022 sarà sicuramente un anno da ricordare: iniziato bene, proseguito meglio e soprattutto concluso con risultati rassicuranti e lo sguardo a nuovi traguardi. Lo ha sottolineato la stessa azienda, che conferma di aver “celebrato un 2022 eccezionale che supera ogni record storico e consolida il percorso di rilancio dell’azienda”. Il team di collaboratori del gruppo Ferroli si è ritrovato a San Bonifacio con l’amministratore delegato Riccardo Garrè e il management per gli auguri di Natale, un momento che stavolta “suggella una performance che ha ecceduto tutte le aspettative e che proietta l’azienda verso obiettivi ancora più sfidanti”.
Riccardo Garrè, cui in buona parte si deve il recupero dell’azienda per restituirla al mercato a sette anni dalla crisi del 2015, “ha ringraziato tutti i collaboratori per il contributo e ha delineato il percorso di crescita dell’azienda nei settori in espansione, in particolare nel settore dell’aerotermia e delle energie rinnovabili, ricordando come l’azienda abbia saputo trasformarsi da fornitore di prodotti a fornitore integrato di prodotti e servizi avanzati” con il supporto di eccellenza fornito da Ferroli Academy, il moderno centro di formazione tecnica.
A inizio febbraio la svolta che aveva sorpreso molto positivamente chi negli anni ha seguito il repentino declino dell’azienda termomeccanica di San Bonifacio. Con il fatturato e i margini in crescita, innovazioni di prodotto, occupazione in ripresa e strategie commerciali funzionali al rilancio, il valore stimato era salito molto oltre le attese, grazie ai 40 milioni di Ebitda (il 10% su un fatturato 2021 di 400). Il fondo proprietario, Attestor, si era dichiarato pronto a valutare proposte di vendita da parte di compratori interessati.
Ripartita di slancio Ferroli continuerà a perseguire la crescita attraverso sia l’innovazione tecnologica che la produzione sostenibile. Due campi di attività nei quali giocherà un ruolo molto importante lo sviluppo delle caldaie pronte per essere alimentate con miscele al 20% di idrogeno verde e quella al 100% di idrogeno, in fase di test e molto attesa dal mercato quando sarà disponibile un partner industriale per la distribuzione in rete. Ferroli ha oltre 2200 dipendenti, dodici filiali commerciali e dieci impianti produttivi in Italia, Spagna, Cina e Vietnam.
Intervistato da L’Adige, Riccardo Garrè aveva dato atto al team di vertice e ai dipendenti di non essersi risparmiati. “Tutti hanno fatto la loro parte: anche le banche hanno avuto fiducia, abbiamo rivisto e adattato il piano strategico e le nostre indicazioni sono state seguite. Dal primo giorno abbiamo rispettato il piano e questo ci è stato riconosciuto”. Elencando i motivi di un recupero così efficace, il Ceo aveva citato “il potenziale delle tecnologie aziendali e delle innovazioni, l’equilibrio del mercato interno e internazionale, la valorizzazione della straordinaria storia del gruppo. E poi i prodotti: le competenze c’erano, ci siamo concentrati sul core business e su un restyling che ha reso belle le caldaie.”
Grande l’importanza, ribadita anche in sede di bilanci di fine anno, delle competenze e della formazione. “Nell’orizzonte italiano il nostro polo di formazione e ricerca ha una leadership assoluta per la formazione online rivolta ai temi chiave del settore. Non può esserci sviluppo e tantomeno recupero se non si continua a investire sulle persone”, aveva riconosciuto Garrè. Tanto da precisare che “il segno tangibile che intorno a noi l’aria è cambiata è il crescente numero di persone che vogliono venire a lavorare qui. Non cercano solo un impiego, desiderano valorizzare gli studi o l’esperienza maturata nelle migliori aziende del settore. Stiamo diventando noi la lepre da rincorrere”. Una fuga che ha i numeri per proseguire nel 2023.