Il 2023 inizia con l’aumento del costo di benzina e gasolio di circa 20 centesimi al litro. Il motivo è l’aumento delle accise su benzina, gasolio e Gpl, tornate al livello normale del 21 marzo 2022, in quanto è venuto a cessare lo sconto che il governo aveva deciso per far fronte all’aumento dei costi dell’energia.
Aumentano di 15 centesimi al litro la benzina e il gasolio e di 2,8 centesimi al litro il Gpl. Cui va aggiunta l’Iva. Il prezzo alla pompa cresce quindi di 18,3 cent/litro per la benzina e il gasolio e di 4,3 centesimi al litro per il Gpl. La benzina self service sale in media a 1,732 euro, per il diesel 1,794 euro.
Quanto al servito, la benzina sale a 1,891 euro al litro, il diesel a 1,953 euro. Il Gpl servito a 0,780 euro.
L’anno comincia quindi con una prima, ulteriore spinta all’inflazione, dato che è notorio come l’aumento del costo dei carburanti per il trasporto delle merci si ripercuote poi sul loro prezzo sia all’ingrosso che al dettaglio.
Infatti è arrivato anche l’aumento dei pedaggi di Autostrade per l’Italia del 2%, di bus e metro, dal 10 al 30%. Secondo le rilevazioni di Assoutenti per andare da Roma a Milano, il pedaggio passa da 46,5 a 47,3 euro. Assoutenti stima un aggravio di spesa in media pari a +366 euro annui che giudica “sbagliata la scelta del governo di non prorogare il taglio delle accise, perché gli aumenti dei listini alla pompa produrranno rincari a cascata per beni e servizi in tutti i settori”.
Il Codacons fa un calcolo dei rincari di prezzi e tariffe e per il 2023 calcola una stangata di 2.435 euro a famiglia. Senza contare i possibili aumenti delle bollette di luce e gas.