(di Giorgio Massignan) Dal 15 giugno 1995, quando il Comune di Verona acquistò l’Arsenale, si discute sulla sua sorte. Nel 2006, durante la Giunta Zanotto, venne approvato il progetto dell’architetto David Chipperfield per la sua riqualificazione. Prevedeva la conservazione delle strutture storiche e la costruzione di due spettacolari e costosi elementi di architettura contemporanea per contenere il Museo di Storia Naturale. Avrebbe dovuto ospitare anche la Città dei bambini, la biblioteca e le collezioni di armi e monete antiche del Museo di Castelvecchio, alcune attività commerciali ed un parcheggio sotterraneo da 500 posti.
Con l’amministrazione Tosi, il piano Chipperfield venne definitivamente accantonato. Il nuovo progetto si sarebbe dovuto realizzare in project financing. La parte centrale avrebbe ospitato una parte delle collezioni dei musei di Castelvecchio e di Scienze Naturali; l’Accademia di Belle Arti; la sede della circoscrizione; il teatro Laboratorio di circa 200 posti; spazi per l’alta formazione a gestione privata; servizi di ristorazione, commerciali ed esercizi pubblici. Nella parte ovest, gli spazi coperti sarebbero stati dedicati al settore dell’alta moda. Era previsto un parcheggio interrato da circa 500 posti. La corte centrale sarebbe stata coperta con una struttura in acciaio e in vetro per ospitare negozi, bar, ristoranti, attività ricreative e per il tempo libero. Nell’area liberata dagli edifici più recenti, si sarebbe realizzato un campo giochi e un parco pubblico di circa 35.000 mq.
La Giunta Sboarina azzerò il progetto del sindaco Tosi e iniziò la demolizione delle palazzine più recenti e il rifacimento dei tetti. Il progetto prevedeva di inserire nella palazzina di Comando gli archivi, i laboratori e la biblioteca del Museo di Castelvecchio. Negli edifici della Corte Centrale i servizi per gli anziani, le famiglie, i giovani, l’innovazione, la tecnologia, l’arte, la creatività, la sostenibilità, l’ambiente ed eventi artistici. In quelli della Corte Ovest, l’Accademia di Belle Arti.
Nella Corte Est un mercato urbano, mentre nella palazzina antistante eventi di varia natura.
Personalmente, ritengo che il complesso vada conservato integralmente, evitando di snaturarlo con strutture estranee e incompatibili con la sua storia e tipologia architettonica. Eviterei il project financing che condizionerebbe la Pubblica Amministrazione, riducendo l’utilizzo degli spazi. Ho sempre sostenuto l’ipotesi di spostare all’Arsenale tutte le collezioni del Museo di Storia Naturale e di ospitare il patrimonio artistico attualmente chiuso nei depositi dei musei cittadini, oltre ad altre funzioni di carattere sociale e culturale. Gli austriaci, quasi due secoli fa, avevano capito l’importanza di collegare Castelvecchio con l’Arsenale e per questo avevano realizzato l’entrata principale del complesso militare, in asse con il ponte scaligero. A quel tempo l’esigenza era di carattere militare, ora lo sarebbe per motivi culturali.