(di Bulldog) Non sono i giovani ad avere problemi, sono i baby boomer che proprio non sanno che pesci pigliare. Non contenti di aver abdicato alla loro funzione educativa – che modello abbiamo proposto ai nostri figli? genitori tolleranti sul consumo di alcool, farmaci e droghe perché primi utilizzatori; famiglie allargate come risposta all’incapacità di mantenere la parola data; scorciatoie più o meno legali come tecnica di soluzione delle controversie e come scala sociale; telefonini e social media dati al posto di attenzione e affetto… – adesso ad ogni manifestazione di “rivolta” giovanile si gettano nell’autocommiserazione e nella paura.
L’ultima moda dei nostri ragazzi è presentarsi con ecchimosi sul viso a testimonianza del loro “valore” o della voglia di farsi del male senza sentire dolore. La cicatrice francese… Apriti cielo! Come riusciremo a fermare questa nuova, pericolosissima, moda? Manco fosse una cosa nuova… Magari potremmo reagire come hanno fatto i nostri nonni quando dovettero fermare la mania degli universitari del tempo che si sfidavano alla sciabola soltanto per poter mostrare una cicatrice sul volto come testimonianza di coraggio. Qualche calcio in culo, e le trincee della Somme fecero capire agli universitari che il coraggio era meglio riservarlo a cose più serie.
Se un figlio prende quattro a scuola si va al Tar; se un ragazzo offende un’insegnante la colpa è della docente; se un ragazzo stupra una ragazza abbiamo madri pronte al sacrificio pur di salvare il figlio dalle patrie galere e così via…stiamo crescendo una generazione di irresponsabili, dal portafoglio pieno, senza ideali e senza futuro, dato che il loro avvenire ce lo siamo fumato con le baby pensioni, il blocco della scala sociale, il deserto nelle culle, e i mille privilegi che i baby boomer si sono presi a debito scaricandone il costo su figli e nipoti.
Sarebbe meglio, insomma, se i baby boomer tornassero a fare gli adulti; ad insegnare qualche valore e non soltanto ad allungare 100 euro pur di togliersi dai coglioni i propri figli. A smettere di farsi canne e lunghi apericena con vista sulla palestra. Ad essere più equilibrati nei loro commenti e nel palesare le loro paure frutto di evidente inadeguatezza… Insomma, dovrebbero tornare a fare quello che i loro genitori hanno fatto senza mai lamentarsi: il mestiere di padri e madri responsabili. Che non hanno lasciato debiti ai loro figli, ma li hanno mandati a scuola (anche a forza) ed hanno ricostruito due volte un Paese in meno di cinquant’anni. Sudando, ridendo, impegnandosi nella vita pubblica, facendo l’amore e tutte le cose che riempiono la vita di un essere umano.
Almeno per rispetto loro, dei nostri genitori e nonni, smettiamola col chiagni e fotti di una generazione che vive ben al di sopra dei propri meriti.