Dominic Reynié non è molto conosciuto in Italia. E’ un politologo francese, di estrazione politica è repubblicana, liberale ed europeista, professore di scienze politiche all’Institut d’Etudes Politiques de Paris, direttore generale della ‘Fondation pour l’innovation politique’, think tank politico ed economico riconosciuto come ente di interesse pubblico. Questo per dire che è un intellettuale affidabile e di tutto rispetto.
Che cos’ha scoperto Dominic Reynié? Semplicemente che la Gazprom (contrazione del nome russo ‘Gazovaja Promyšlennost’, che significa ‘azienda del gas’), la società russa parzialmente controllata dallo Stato che estrae, distribuisce ed esporta il gas, ha finanziato e sostenuto quei movimenti ecologisti di diversi paesi europei che si sono battuti contro l’utilizzo dell’energia nucleare.
Mica stupidi quelli della Gazprom. Finanziando i vari gruppi e partiti verdi che in diverse occasioni hanno fatto il diavolo a quattro contro le centrali nucleari, hanno preso i proverbiali due piccioni con una fava. Da un parte hanno fatto un investimento, perché la mancanza del nucleare ha costretto chi non ce l’ha a comprare sempre più gas da loro. Il che produce guadagni stratosferici. Dall’altra, sono riusciti a legare mani e piedi i loro clienti alla loro fornitura, perché senza gas si blocca tutto.
I loro utili idioti che hanno manifestato contro il nucleare e in molto casi, come in Italia, hanno anche influenzato i referendum che hanno impedito il ricorso a quel tipo di energia erano convinti di avere una missione per il bene dell’umanità. Invece erano dei burattini nelle mani della Gazprom che faceva i suoi interessi sfruttando la stupidità della gente.