L’utero in affitto sarà un reato punibile in Italia anche se commesso all’estero. Ieri in Commissione Giustizia della Camera è passato il testo base la proposta di legge di Fratelli d’Italiaper rendere reato la vergognosa pratica dell’utero in affitto anche se realizzata all’estero. Molto soddisfatto Ciro Maschio, che in Commissione Giustizia ha lavorato per l’approvazione del testo.
«Prima vittoria di Fratelli d’Italia e del centrodestra nella battaglia per la proposta di legge sulla maternità surrogata- dice con soddisfazione Maschio-. In commissione Giustizia è stata accolta la proposta di legge di Giorgia Meloni come testo base in materia di utero in affitto. Rendiamo reato universale questo abominio chiamato “Utero in Affitto”. Siamo soddisfatti. Questo è un punto di partenza per arrivare all’approvazione della proposta di legge, su cui ci impegneremo nei prossimi mesi.»
“È un primo importante passo – ha dichiarato Giorgia Meloni – ottenuto grazie al lavoro e alla determinazione di FdI in Commissione, per arrivare alla modifica della legge 40 e all’introduzione di questa norma. Ringrazio tutti i deputati che hanno sostenuto la nostra proposta, in particolare i colleghi di centrodestra che su questo tema hanno dimostrato unità e compattezza. La maternità surrogata è una pratica che trasforma la vita in una merce e umilia la dignità delle donne: siamo stati i primi a sostenerlo in Parlamento e siamo felici che oggi questa sia diventata una battaglia condivisa anche da altre forze politiche”. Con FdI hanno votato il testo base i deputati di Forza Italia, Lega e Coraggio Italia. Contro hanno votato quelli della sinistra: M5s e Pd.
Il centrodestra quindi si ricompatta sui temi valoriali. Valori messi in discussione dal Pensiero Unico e dal mainstream cui la sinistra aderisce. La votazione di ieri ha un significato politico importante perché se da un lato ricompatta il centrodestra, dall’altra divide la sinistra. Non tutti i parlamentari della sinistra condividono la pratica dell’utero in affitto, ma anche la grande maggioranza dei suoi elettori.