I rifiuti abbandonati nelle grotte di Moruri hanno le ore contate. Speleologi e operatori Amia da oggi sono in azione per restituire decoro e pulizia nella grotta Spulga ca’ dell’Ora, cavità di una sessantina di metri nei dintorni di Moruri. Un’operazione avviata nel 2020 che riparte laddove la pandemia l’aveva interrotta. L’occorrente c’è tutto, sacchi dalle grandi dimensioni, attrezzatura specifica e, soprattutto, gli addetti ai lavori, ovvero gli speleologi con i volontari e gli addetti di Amia, tutti all’opera per ripulire l’area dalla mole di rifiuti di ogni tipo accumulati di recente. Già pronte per lo smaltimento 90 big bags di materiale vario tipo, dalla plastica al ferro, dagli elettrodomestici di ogni dimensione alle carcasse di animali, segno dell’inciviltà di cittadini senza il minimo rispetto per l’ambiente.
La pulizia sarà svolta dai seguenti gruppi speleologici: G.A.S.V. Gruppo Attività Speleologica Veronese, G.A.M. Gruppo Amici della Montagna, U.S.V. Unione Speleologica Veronese, G.G. Falchi Gruppo Grotte Falchi, C.R.M., G.S.MN.Gruppo Speleologico Mantovano, CAI sezione speleologica, Gruppo Rocciatori Protezione Civile sez. Val d’Illasi, Nucleo Rocciatori Protezione Civile Verona, CISOM Corpo Italiano di Soccorso Ordine di Malta sezione di Verona.
Anche i cittadini confinanti sono parte attiva dell’iniziativa, oltre all’associazione di volontariato Insieme per Moruri onlus per la raccolta all’esterno dei materiali che saranno poi recuperati da Amia. L’azienda speciale del Comune, oltre a fornire il materiale tecnico per le attività di raccolta ed estrazione in sicurezza, mette a disposizione tutti i macchinari e attrezzature come il ragno meccanico, contenitori e mezzi di trasporto adeguati necessari per il carico e trasporto, occupandosi successivamente delle operazioni di smaltimento e recupero. Si porta quindi a compimento una complessa operazione di pulizia di un luogo tanto delicato quanto rilevante dal punto di vista naturalistico.
Un sito degradato nel corso degli ultimi sessant’anni e che ora, grazie alla sinergia tra Amministrazione e volontari del territorio, tornerà alle condizioni originarie. Un esempio virtuoso di collaborazione che ha anche l’obiettivo di sensibilizzare ed educare la cittadinanza perché in futuro non si verifichino ulteriori deturpamenti della natura. Comportamenti che, va ricordato, sono vietati dalla legge e pertanto punibili.
Questa mattina si sono recati sul posto l’assessore all’Ambiente Ilaria Segala, il presidente di Amia Bruno Tacchella e i rappresentanti dell’associazione Insieme per Moruri. “L’operazione era iniziata da qualche anno come sinergia tra Comune, Amia e realtà locali – ha detto l’assessore Segala -. Dopo lo stop per Covid, ripartiamo con gli strumenti giusti, non come ipotizzato precedentemente con una gru. Grazie all’ausilio di un argano e un sistema complesso che fa rete con il territorio e le associazioni locali di Moruri, il gruppo speleologi e la Protezione Civile, ci ha permesso di mettere in piedi quest’operazione. E’ dagli anni ’80 se non prima che questa fossa viene utilizzata per accumulare rifiuti e, riuscire a mettere a discarica questi circa 100 tonnellate di rifiuti è una bella operazione per l’ambiente”.
“Dopo la pausa del lockdown noi come Amia eravamo già partiti con la differenziazione dei rifiuti in grotta – ha affermato il presidente Tacchella -. Purtroppo l’intervento è molto lungo e pesante, perché i rifiuti sono tantissimi e lì da decine di anni. A noi spetterà il trasporto, la differenziazione e lo smaltimento”.