Se rivuoi il monopattino elettrico che ti hanno appena rubato ci devi dare 300 euro”. È con queste parole che martedì sera, alle 19.30 un giovane è stato avvicinato in Piazzale XXV aprile da due malviventi che, con tono minaccioso, gli hanno chiesto il pagamento della somma di denaro in cambio della restituzione del monopattino elettrico di cui il giovane era stato derubato qualche minuto prima.
In gergo questa tecnica è denominata “Cavallo di ritorno”. E’ una forma di estorsione consistente nella richiesta del pagamento di un “riscatto” rivolta a chi ha subito un furto, per ottenere la restituzione del bene rubato. I malviventi – un 20enne e un 21enne, entrambi già noti alle forze dell’ordine per precedenti per reati contro il patrimonio – sono stati però bloccati dagli agenti delle Volanti che stavano transitando proprio in quel momento davanti alla stazione di Verona Porta Nuova nel corso del normale servizio di controllo del territorio che li hanno arrestati per tentata estorsione in concorso e resistenza a pubblico ufficiale.
Il più giovane dei due dovrà anche rispondere di false attestazioni a pubblico ufficiale sulla propria identità personale, detenzione illecita di sostante stupefacenti o psicotrope e ricettazione. Nella sua disponibilità, infatti, gli agenti hanno rinvenuto uno smartphone – impostato in lingua tedesca, di cui il 20enne non conosceva il codice di sblocco e ritenuto verosimile provento di furto – e di due scatole di Rivotril, farmaco che se detenuto in assenza di prescrizione medica rientra tra le sostanze proibite dal Testo Unico in materia di stupefacenti.
Dai controlli posti in essere dagli agenti, è inoltre emerso che il 21enne era stato arrestato appena il giorno prima per rissa, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, motivo per il quale dopo la convalida dell’arresto, era stato sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Al termine degli accertamenti, il monopattino elettrico, del valore di circa 800 euro, è stato restituito al proprietario e i due malviventi sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Verona Montorio dove hanno atteso l’udienza di convalida. Sabato, il giudice, dopo la convalida dell’arresto, ha disposto nei confronti di entrambi la misura della custodia cautelare in carcere.