«Le imprese agromeccaniche oggi vengono definite come i “professionisti dell’agricoltura”. Sono loro che, sfruttando le potenzialità della più moderna tecnologia, rendono più agevole il lavoro di tante imprese agricole che rappresentano l’eccellenza della nostra economia. È per questo motivo che il loro ruolo dovrebbe essere riconosciuto universalmente. Ho quindi presentato un progetto di legge che va a modificare la legge regionale già esistente del 2014, inserendo non solo l’istituzione di un albo delle imprese agromeccaniche, ma anche la previsione di sostegni economici che permettano l’ammodernamento delle macchine e delle attrezzature». Filippo Rigo, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, presenta con queste parole il progetto di legge da lui depositato in Consiglio regionale del Veneto.
«Ad oggi ci sono imprese agromeccaniche che gestiscono le aziende al 100% nella raccolta (trebbiatura e trinciatura), al 60/70 per cento nelle lavorazioni del terreno e nella semina, ma occupandosi anche di colture specializzate come quelle frutticole, orticole o viticole. Negli ultimi anni, le imprese agromeccaniche non hanno solo potenziato la loro attività ma stanno diventando una realtà sempre più consistente: in Veneto ci sono 1.500 imprese iscritte in CCIAA con il corrispondente codice Ateco, più di 10.000 trattori ad alta potenza immatricolati, oltre 1.000 grosse macchine da raccolta (Trince e mietitrebbie) e circa 5.000 occupati nel settore. Queste macchine di altissima qualità vengono spesso messe a disposizione di quegli imprenditori agricoli che, per le loro dimensioni, non hanno i mezzi di acquistare attrezzature da diverse centinaia di migliaia di euro e che, quindi, richiedono i servizi di imprese terze. Siamo, in sostanza, di fronte all’agricoltura del futuro. E in un momento di particolare difficoltà del settore – conclude Rigo -, non possiamo non cercare di facilitare il più possibile il lavoro a chi ha contribuito a rendere il Veneto una terra dai prodotti eccellenti e invidiati in tutto il mondo».