La soprano americana Angel Blu si rifiuta di cantare alla Traviata nel ruolo di Violetta in programma il 22 e 30 luglio in Arena. Il motivo è una sua presa di posizione contro la scelta della direzione artistica della Fondazione Arena di far cantare le soprano ‘bianche’ con la faccia dipinta di nero, come nell’Aida di Zeffirelli, scelta definita dalla cantante statunitense “offensiva, umiliante e apertamente razzista”.
La polemica non è scoppiata alla prima di Aida del 18 giugno, ma con la seconda, l’8 luglio scorso, quando la soprano Anna Netrebko, che già lo aveva fatto 20 giorni prima, ha replicato l’uso del ‘blackface’ per interpretare la regina etiope fatta schiava dagli Egiziani.
Solo a questo punto Angel Blu ha comunicato il rifiuto a cantare in Arena, perchè “l’uso del blackface in qualsiasi circostanza, artistica o altro, è una pratica profondamente fuorviante basata su tradizioni teatrali arcaiche che non hanno posto nella società moderna”.
La Fondazione Arena ha risposto spiegando che la produzione zeffirelliana di Aida “non è recente”, e che l’accordo con Angel Blu, e l’agenzia che la rappresenta, “risale a quasi un anno fa. La prima di Aida ha avuto luogo il 18 giugno e quindi le caratteristiche di questa produzione erano ben note quando Angel Blue si è impegnata consapevolmente a cantare all’Arena”. Sul tema blackface la Fondazione puntualizza: “non abbiamo alcun motivo, né alcuna volontà di offendere e disturbare la sensibilità di alcuno. Raggiungiamo con vive emozioni persone provenienti da diversi Paesi, da contesti religiosi differenti, ma per noi tutte le persone sono uguali”.
C’è da augurarsi che la Fondazione Arena chieda i danni alla cantante americana per la sua inadempienza contrattuale. Siamo ormai al delirio del “politically correct”. Tutto viene letto in chiave di razzismo/anti-razzismo, anche l’arte. Non ci sarebbe da meravigliarsi se qualcuno denunciasse Cecilia Gasdia per violazione della legge Mancino o accusasse Giuseppe Verdi o Franco Zeffirelli di essere stati dei pericolosi suprematisti bianchi.
(Foto Corriere)