Com’è noto, di tutti gli animali l’uomo è l’unico che continua ad assumere latte anche dopo lo svezzamento. E per latte s’intendono anche tutti i suoi derivati: burro, formaggio e latticini vari, che nella nostra alimentazione sono presenti in grande quantità.
Ci si è chiesto spesso come mai l’uomo sia l’unico animale a consumare latte anche da adulto? Perché a differenza degli altri mammiferi lo può digerire grazie alla presenza nel suo intestino di un enzima, la lattasi, che lo può digerire scomponendo il lattosio, lo zucchero caratteristico del latte, in galattosio e glucosio.
Ma perché solo l’uomo?
La risposta ce l’ha data uno studio di due università inglesi, la Bristol University e l’University College di Londra, che è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica ‘Nature’.
I ricercatori, studiando i reperti archeologici di 9.000 anni di consumo di latte e sequenze di Dna provenienti da oltre 1.700 individui preistorici europei e asiatici hanno scoperto che in Europa si consumava latte già migliaia di anni prima che gli esseri umani sviluppassero il gene che permette di digerirlo. E’ solo da 1.000 a.C. che la lattasi è entrata a far parte del comune corredo enzimatico dell’uomo. Prima i nostri antenati lo assumevano lo stesso, anche se ne erano intolleranti. Questo a causa di malattie e carestie che li costringevano a nutrirsi come potevano.
“Nella preistoria, la salute umana è stata colpita sempre più da scarse condizioni igienico-sanitarie e crescenti malattie” hanno spiegato i ricercatori. “In queste condizioni il consumo di latte avrebbe comportato un aumento dei tassi di mortalità, specialmente per gli individui privi del gene per la tolleranza al lattosio. Una situazione che – proseguono i ricercatori – sarebbe stata ulteriormente esacerbata in condizioni di carestia”.
Lo studio è di particolare interesse perché tocca un problema molto diffuso che è quella dell’intolleranza al lattosio. Si calcola che ne soffra il 40/50% degli italiani che sono carenti o provi della lattasi. La causa è genetica se l’intolleranza esiste fin dalla nascita. Oppure si tratta di un’intolleranza acquisita per varie motivazioni, che vanno da malattie intestinali o forti terapie antibiotiche, se questa insorge all’improvviso e provoca vari disturbi quando si consuma latte o latticini. Gli stessi sintomi che provavano i nostri antenati, privi della lattasi, quand’erano costretti a bere latte in mancanza d’altri alimenti.