La prestigiosa rivista scientifica inglese Nature Communications ha pubblicato uno studio dell’Imperial College of London sulle prospettive evolutive della pandemia Sars-CoV-2, da cui emerge la possibilità che a causa di un mix fra effetto dei vaccino, immunità di coloro che hanno avuto l’infezione e lo sviluppo delle varianti che continuano a manifestarsi regolarmente diventi un po’ come l’influenza. Il Covid, nella sua strategia di sopravvivenza non ha alcun interesse ad uccidere l’ospite. Di qui la minor letalità della malattia. Ma ‘deve’ eludere la sorveglianza degli anticorpi generati sia dai vaccini che dall’infezione medesima, per cui genera varianti su varianti.

L’enorme diffusione del Covid è dovuta alla variante Omicron, che ha mostrato «un alto grado di evasione immunitaria, portando a un aumento dei tassi di infezione in tutto il mondo». Il risultato è che se dovessero continuare a sviluppare sempre nuove varianti l’infezione diventerebbe endemica, a intermittenza segnata dagli intervalli di tempo necessari alla loro diffusione.

Gli scienziati inglesi prevedono quindi che “la dinamica evolutiva del virus sarà dominata dall’evasione immunitaria”, ovvero dalle stragie messe in atto dal Covid per aggirare le immunità che si vanno via via formando grazie ai vaccini ed alle infezioni.

Esattamente come accade per l’influenza che si manifesta con epidemie annuali dovute all’emergere di nuovi ceppi in grado di destreggiarsi nel panorama immunitario. 

Il continuo monitoraggio dei contagi, e i  vaccini con gli aggiornamenti sono determinanti nel controllare i danni del virus sulla popolazione.

Intanto nel mondo si registra una diminuzione dei contagi dell’ultima settimana. Stabile invece il numero dei morti. In Italia calano i casi ma anche ieri ce ne sono stati 171.