Sono arrivati questa notte da Lignano Sabbiadoro a bordo di una Harley- Davidson Ultra Limited 107. Sono i ragazzi del progetto Route 21 Chromosome on the Road, giovani affetti dalla sindrome di Down che stanno attraversando l’Italia in un tour in moto. Un mese di viaggio, 25 tappe e 12 mila km da percorrere. Un’avventura iniziata il 4 settembre a Cervia per concludersi il 4 ottobre a Viterbo. Ad organizzarla l’associazione veronese Diversa-Mente, con l’obiettivo di offrire ai ragazzi affetti da sindrome di Down l’opportunità di viaggiare, conoscere nuove persone e vivere quella normalità che l’associazione da tempo promuove.
La Route 21 è una staffetta in cui i ragazzi si alternano a bordo delle Harley guidate da motociclisti esperti. Tra le città toccate dal tour, anche Torino, Genova, Livorno, Pescara, Crotone e Catania. A Verona il progetto è sostenuto dal Comune e dalla Diocesi, in prima linea per promuovere quella civiltà che si misura con gli interventi a favore dei più fragili e che opera per dare a tutti uguali opportunità. Questa mattina la delegazione di passaggio in città è stata accolta in municipio dal sindaco Federico Sboarina, dall’assessore ai Servizi sociali Maria Daniela Maellare e dal vescovo di Verona monsignor Giuseppe Zenti. Presenti la presidente dell’associazione Diversa-Mente Nicole Wederich, il vice presidente Gian Piero Papasodero e don Gianni Fusco, guida spirituale dell’associazione.
“Un progetto sociale di cui essere orgogliosi – afferma il sindaco -. Il fatto che sia nato da un’associazione del territorio, testimonia quanto la nostra comunità sia attenta e presente su queste tematiche. L’obiettivo comune è dare a tutti le stesse opportunità. E questo viaggio è senza dubbio una straordinaria opportunità di crescita oltre che un’avventura davvero invidiabile”.
“Quando ci sono queste iniziative il Comune c’è sempre – ha aggiunto l’assessore Maellare-. Fate affidamento su di noi”.
“La civiltà di una comunità si misura anche attraverso progetti come questo, sull’attenzione e sulla sensibilità – ha detto monsignor Zenti -. E in concreto si applica al mondo della disabilità nelle sue varie sfumature, per essere vicini soprattutto alle famiglie che speso si sentono sole nell’affrontare difficoltà enormi, spesso superiori alle loro forze. Comune, Diocesi a Caritas lavorano in grande sintonia anche su questo fronte”.