Da una ricerca della Cgia di Mestre emerge un dato inquitante. 176.400 imprese sono in sofferenza e sono state segnalate alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia. Chi subisce questa segnalazione non può accedere a nessun prestito, mutuo o forma di finanziamento dalle banche. Molte volte per la disperazione e non sapendo più che pesci pigliare facile cadono nelle mani degli usurai e quindi della delinquenza organizzata che dall’usura trae enormi guadagni.
Quindi secondo la Cgia è necessario che il Governo potenzi le risorse del “Fondo di prevenzione dell’usura” e aiuti le banche a sostenere le imprese, specie quelle di piccola dimensione, proprio per evitare di spingerle nelle terribili reti degli strozzini.
Dalle rilevazioni fatte nel marzo scorso la città con il maggior numero sofferenze bancarie era Roma con 13.310 aziende. Seguita da Milano (9.931), Napoli (8.159), Torino (6.297), Firenze (4.278) e Brescia (3.444).
La maggior parte delle aziende in sofferenza, il 32,9% totale, è al sud. Segue il Centro con 44.854 imprese (25,4%). A Nordovest sono 43.457 (24,6%). Ultimo il Nordest con 30.070 aziende (17%).
Oltretutto le organizzazioni criminali si sono organizzate con un metodo ancora più sottile e pericoloso rispetto all’usura tradizionale. Individuate le imprese in difficoltà si offrono come soci di capitale e rapidamente se ne impadroniscono.
Perciò è importante che la richiesta della Cgia di Mestre venga recepita dal governo.