Pietro Parolin, segretario di stato vaticano, con un videomessaggio all’Assemblea Generale dell’Onu ha lanciato un messaggio molto chiaro sui nuovi diritti umani che vengono sanciti senza alcun fondamento valorizzare e senza consenso internazionale.
Il cardinale ha trattato varie tematiche, inclusa la pandemia, per combattere la quale ha affermato la necessità che i vaccini siano a disposizione di tutti, compresi i paesi poveri. Implicita l’approvazione della linea pro-vaccini e quindi la presa di distanza dai no.vax.
Il messaggio ha poi toccato il sistema economico “che ha reso i poveri ancora più vulnerabili”. Secondo la Chiesa bisogna ripensare “il rapporto tra gli individui e l’economia e fare in modo che sia i modelli economici che i programmi di sviluppo rimangano al servizio degli uomini e delle donne, in particolare quelli ai margini della società, piuttosto che sfruttare sia le persone che le risorse naturali”.
Scontato l’appello alla pace da realizzarsi attraverso “un cessate il fuoco globale e una responsabilità umanitaria condivisa” secondo l’appello di Papa Francesco. L’entrata in vigore lo scorso gennaio del Trattato per la proibizione delle armi nucleari è stata definita dal Segretario di Stato “un passo avanti” ed ha ricordato che la Santa Sede auspica che “ciò stimoli anche il progresso nell’attuazione del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (Tnp), la cui Conferenza di revisione è prevista per il prossimo gennaio”.
“La pace – ha affermato Parolin- non richiede vincitori o vinti, ma piuttosto fratelli e sorelle che, per tutte le incomprensioni e le ferite del passato, stanno passando dal conflitto all’unità”.
Ci sarebbe stato da aggiungere un altro semplice e più concreto concetto: che senza giustizia non ci può essere pace e che quindi il perseguimento di quest’ultima non può essere separato da quello di condizioni di equità politica ed economica.
Ma quello che più ha caratterizzato l’intervento è stata la posizione sui diritti umani.
“In molti casi, – ha detto Parolin- i ‘nuovi diritti’ non solo contraddicono i valori che dovrebbero sostenere, ma vengono imposti nonostante l’assenza di qualsiasi fondamento oggettivo o consenso internazionale” Così vengono privati della loro dimensione universale. In questo modo si toglie forza alla protezione dei diritti umani fondamentali: “il diritto alla vita, alla libertà di pensiero, coscienza e religione, e alla libertà di opinione ed espressione”.