Le incursioni dei caccia di Pechino sui cieli di Taiwan della scorsa settimana hanno avuto un seguito. Ieri in occasione delle celebrazioni per i 110 anni dalla Rivoluzione del 1911 il presidente Xi Jinping ha affermato che Taiwan è “una questione interna alla Cina e non ammette interferenze esterne”.
“Il secessionismo di Taiwan è il più grande ostacolo alla riunificazione nazionale, una seria minaccia al ringiovanimento nazionale. Chiunque voglia tradire e separare il Paese sarà giudicato dalla storia e non farà una buona fine”, ed ha assicurato che “la riunificazione completa del nostro Paese ci sarà e potrà essere realizzata”.
Nel discorso ha dato parecchio spazio alla questione della riunificazione di Taiwan alla Repubblica Popolare Cinese ed ha avvisato di non sottovalutare la determinazione dei cinesi a difendere la loro sovranità e la loro integrità territoriale. Parole indirizzate soprattutto agli Usa che con il governo di Taipei hanno l’impegno di difenderne l’autonomia. Il fatto che Pechino sia uscito due volte nel giro di una settimana sulla questione Taiwan fa presagire che la tensione internazionale è destinata a salire nelle prossime settimane