Domani sarà polemica politica, sicuramente: la classifica sulla qualità della vita delle città italiane – elaborata dall’Università La Sapienza di Roma col quotidiano economico Italia Oggi del gruppo Milano Finanza e con Cattolica Assicurazioni – registra per Verona una conferma (resta stabilmente nelle prime dieci città dove si vive meglio in Italia) e un mezzo passo indietro (in un anno è passata dal sesto all’ottavo posto). Domani, si conosceranno i dettagli della ricerca. Gli indicatori di benessere su cui si basa la ricerca sono nove: affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, istruzione-formazione e capitale umano, popolazione, reddito e ricchezza, sicurezza, sistema salute e tempo libero.
Bisognerà vedere nel dettaglio quale voce fra queste ha penalizzato Verona anche se la nostra città ha scavalcato in un anno Padova, Pordenone (che l’anno scorso era prima in classifica, non scordiamolo) e tutte le altre città del Veneto. Rispetto all’anno scorso nella top ten classifica sono entrate prepotentemente Parma, Bolzano, Bologna, Milano, Firenze, Trieste e Monza-Brianza che hanno “scacciato” Pordenone e Padova rivoluzionando completamente i risultati. Quindi, qualche ragione per restare soddisfatti i veronesi possono continuare ad avercela. La politica domani darà, a questo riguardo, il “meglio di sé” con accuse e controaccuse tipiche della campagna elettorale oramai avviata. In qualche caso, senza nemmeno leggere la ricerca nella sua interezza.
La classifica AMBIENTE vede in testa Reggio Emilia seguita da Pordenone, Mantova e Parma. In quinta posizione troviamo Lodi. Se Milano si colloca 11 esima Roma la si ritrova solo in fondo alla classifica, in 76 esima posizione. Chiudono la classifica Ambiente: Taranto, Messina, Siracusa, Crotone e Catania.
In termini di sistema SALUTE si conferma Isernia al primo posto seguita da Ancona Catanzaro e Terni. Chiudono invece la classifica Fermo, Gorizia, Barletta-Andria-Trani, Vibo Valentia e, a sorpresa ,Trento che si piazza 107esima principalmente per mancanza di dati.
Se si guarda a ISTRUZIONE e FORMAZIONE spicca Trieste che si classifica in prima. A seguire altre tre province del nord est, Bologna, Trento e Milano, che confermano gli eccellenti piazzamenti già conseguiti nelle due passate edizioni. In fondo invece Oristano, Trapani, Caltanissetta e Crotone.
TEMPO LIBERO E TURISMO : Siena strappa il podio della classifica seguita da Rimini, Aosta e Verbania- Cusio-Ossola. Incide la diffusione e qualità di agriturismi, alberghi, ristoranti, cinema e palestre. Chiudono la classifica invece Enna, Caserta, Caltanissetta e Crotone.
Ma quali sono le province più ricche ? Per scoprirlo basta guardare la classifica su Reddito e ricchezza che comprende il reddito medio annuale pro capite, il reddito medio annuale pro capite dei lavoratori dipendenti, le pensioni medie e la ricchezza patrimoniale. In testa troviamo così Milano seguita da Trieste, Bologna, Parma e Bolzano. Le province ‘più povere’ sono invece Cosenza, Catania, Agrigento, Napoli e Crotone.