Giorgia Meloni conferma la posizione di Fratelli d’Italia sulle comunali di Verona. Sarà Federico Sboarina il candidato sindaco del centrodestra. Ed ha anche spiegato perché. 
Primo, perché il centrodestra deve essere unito, perché così vince. E sarà unito, assicura. 
Secondo, perché Sboarina è un sindaco uscente. E i sindaci uscenti del centrodestra vanno ricandidati. 
Terzo, “perché ha lavorato bene come sindaco” e e quindi merita di continuare il lavoro iniziato nel 2017. 

Senza considerare che qualche mese fa ha aderito a Fratelli d’Italia. E, oltre ai tre motivi enunciati, questo diventa per lei ineludibile. Il fatto che Sboarina sia entrato nel suo partito influirà decisamente sulla sua determinazione a difenderne la candidatura al tavolo nazionale. Se anche Salvini, che è risaputo non aver gradito la scelta del sindaco di passare in FdI, dovesse insistere per cambiare candidato, per la Meloni cedere creerebbe un precedente molto pericoloso per altri soggetti politici che volessero entrare nel partito. Non tutelare chi entra significherebbe precludersi altre adesioni. 
Per questo il segnale lanciato oggi da Valdobbiadene dalla Meloni è stato molto netto e motivato.

Se poi ci fossero le elezioni anticipate subito dopo quella del Capo dello stato, come si vocifera insistentemente sia a Montecitorio che a Palazzo Madama, ci sarebbe l’election day, cioè nello stesso giorno si voterebbe per le politiche e per le comunali, obbligando ulteriormente il centrodestra a correre unito fin dal primo turno, senza sbavature. Prevalendo quindi il dato politico su quello amministrativo, la posizione del sindaco uscente si rafforzerebbe ulteriormente.