(di Stefano Cucco) Il Consorzio di Bonifica Veronese sta ultimando l’impianto irriguo in pressione di Coronini che servirà i Comuni di Villafranca, Sommacampagna e Valeggio sul Mincio. Il costo complessivo di questa opera faraonica è quantificato in 6.200.000 euro e vedrà una radicale trasformazione del volto dell’irrigazione nell’area, con il passaggio dallo scorrimento alla pressione, con una maggiore efficienza del servizio ed un risparmio che può superare il 50% della risorsa acqua, sempre più scarsa e preziosa.

Il primo stralcio del progetto entra in funzione nel corso di quest’anno ed interessa 563 ettari (di cui 505 agricoli) nei Comuni di Villafranca, Sommacampagna e Valeggio sul Mincio. Il secondo stralcio entrerà in funzione nel 2024, comprendendo altri 807 ettari (di cui 723 agricoli), e interesserà solo i Comuni di Villafranca e Sommacampagna. “L’erogazione dell’acqua alle aziende”, spiega l’ingegner Andrea De Antoni, direttore tecnico del Consorzio di Bonifica Veronese con sede a Verona, “avverrà mediante un dispositivo molto semplice usato in tutti gli impianti irrigui in pressione: la testa d’idrante in lega di alluminio. La dotazione irrigua dell’impianto sarà di 0,55 litri al secondo per ettaro e l’impianto sarà in funzione dalle 7 del lunedì alle 7 della domenica, mentre rimarrà fermo la domenica per consentire recuperi in caso di guasto o di irrigazioni straordinarie per siccità”.

L’impianto verrà dotato anche di una vasca dissabbiatrice che costituisce il sistema più semplice, affidabile ed economico per ridurre il contenuto di materiale solido sospeso nell’acqua e per migliorare, di conseguenza, la qualità dell’irrigazione. “Le inevitabili e necessarie trasformazioni a cui si deve adeguare l’agricoltura veronese”, afferma Alex Vantini, presidente del Consorzio di Bonifica Veronese, “avvengono in un periodo reso ancora più difficile dagli attuali colli di bottiglia negli approvvigionamenti dovuti all’onda lunga della pandemia, dai recenti rialzi dei costi dell’energia ed in una situazione di incertezza riguardo alle risorse che la Regione Veneto sarà in grado di destinare alla mitigazione dei costi da sostenere per l’adeguamento degli impianti privati al nuovo sistema di irrigazione. La certezza è che gli amministratori ed i tecnici del Consorzio sono già al lavoro per verificare ogni possibilità di accompagnare questa inevitabile transizione nella maniera più graduale possibile. Stiamo parlando di scelte progettuali ed operative”, conclude Vantini, “che non sono più rinviabili, se vogliamo che l’agricoltura sul nostro territorio possa rispondere alle grandi sfide che ci pongono di fronte la congiuntura internazionale ed i cambiamenti climatici”.