La decisione di Draghi di stabilire regole più restrittive per chi arriva in Italia aveva provocato delle reazioni negative a livello europeo. Nel Consiglio Europeo tenuto oggi a Bruxelles è stato affrontato l’argomento dai leader che hanno riscontrato la necessità di un coordinamento internazionale, di informare adeguatamente i partner sulle misure e di assumere “azioni proporzionate”. Nel corso della discussione non si è fatto il nome “di quale specifico Paese ha preso determinate misure” ma il riferimento fra le righe alla decisione dell’Italia è chiaro. Draghi ha ricordato come in Italia la variante Omicron sia meno diffusa che in altri stati membri, almeno per ora. “Occorre mantenere questo vantaggio a protezione del nostro Sistema sanitario nazionale”, ha detto Draghi. “Questa la ragione alla base della decisione di far fare i test a chi entra in Italia. Il coordinamento a livello Ue deve essere guidato dal principio di massima cautela”. I leader europei hanno ribadito che proseguire “la campagna di vaccinazione è cruciale e urgente contro la nuova variante” Omicron. La riunione si è concentrata sulla necessità di “accelerare con la terza dose”. Questo il link della Presidenza del Consiglio dove si possono leggere le regole in vigore dal 14 dicembre per l’ingresso in Italia che sono state, fra altri temi, oggetto della riunione del Consiglio Europeo di ieri.

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