“In provincia di Verona appena un paziente Covid su cinque si trova nelle strutture private, percentuale inferiore rispetto al resto del Veneto e nonostante ciò si chiede un ulteriore sacrificio al pubblico, riconvertendo interi ospedali anche quando non ci sarebbero le condizioni”. È quanto torna a denunciare Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Sanità, in merito alla possibile nuova chiusura del Magalini di Villafranca.
“Se ci fosse una ripartizione equa dei posti letto, oltretutto quelli a disposizione del privato sono in costante aumento, non ci sarebbe questo rischio e l’emergenza probabilmente apparirebbe meno grave. Inoltre ribadiamo le perplessità sulla scelta dell’ospedale di Villafranca per più di una ragione: è una struttura dove manca un infettivologo a tempo pieno, il reparto di pneumologia è ridotto, c’è una pesante carenza di personale, aggravata dalla prima chiusura con la fuga di numerosi professionisti e i medici della terapia intensiva sono assunti da cooperative. Tutti aspetti che si conciliano male con un servizio che deve essere di eccellenza”.