Prosegue al piccolo trotto l’andamento di Italian Wine Brands (il polo vitivinicolo dove è confluita la scaligera Enoitalia) dopo la pubblicazione dei primi dai del 2021 e il raggiungimento dello 0.26% del capitale sociale come azioni proprie detenute per le politiche premiali della società. La chiusura di oggi a 41,2€/azione, più 0.98%, fa da contraltare ad una media di scambi giornalieri di poco meno di mille contratti al giorno (per 5mila titoli scambiati), un volume ben lontano dalla media superiore agli 8mila contratti giornalieri, il massimo registrato a giugno 2021. Eppure, il primo gruppo non cooperativo italiano, ha registrato, su base annua pro-forma, Euro 408,9 milioni di fatturato e registrando quindi un sostanziale raddoppio nel volume d’affari rispetto al 2020.
Il principale contributo alla crescita è legato all’acquisizione di Enoitalia S.p.A. (fatturato 2021 pari a Euro 208,4 milioni), finalizzata nel mese di luglio 2021. La dinamica dei ricavi è caratterizzata sia dall’ ulteriore rafforzamento del Gruppo sui mercati internazionali, dove sono stati realizzati ricavi delle vendite per circa Euro 332,3 milioni (+102,55% rispetto al 2020), sia da un maggiore presidio sul mercato domestico, con ricavi delle vendite pari a circa Euro 75,7 milioni (+91,4% rispetto al 2020).
La suddivisione dei ricavi di vendita per canali distributivi evidenzia un marcato rafforzamento del wholesale (vendita alle catene della Grande Distribuzione Organizzata, ai monopoli statali), un’importante tenuta del canale distance selling (vendita diretta ai privati) grazie alla resilienza del modello di business e-commerce e tradizionale anche in fase post-pandemica, sia in Italia che all’estero. Oltre a ciò, grazie all’acquisizione di Enoitalia S.p.A., il gruppo IWB è oggi anche attivo nel canale Ho.re.ca. (hotel, ristorazione e catering) negli Stati Uniti e in Inghilterra.