Mentre siamo alle prese con il caro bollette che sbatte in faccia a ciascuno il problema dell’energia un importante risultato scientifico rilancia l’opzione nucleare. In Regno Unito, a Culham, nell’ambito di una ricerca europea cui partecipano anche degli scienziati italiani, è stata prodotta una quantità record di energia da reazioni di fusione nucleare, 59 megajoules, mentre prima se n’erano riusciti a produrre al massimo 21,7. E’ un risultato importantissimo che può risolvere la questione energetica. La fusione nucleare è il processo che alimenta le stelle, come il Sole. E’ una fonte di energia praticamente illimitata che si ottiene partendo da piccole quantità di combustibile e da materie prime poco costose. La fusione unisce, fondendoli ad altissima temperatura, nuclei d’idrogeno, che si trasformano in elio, rilasciando una quantità enorme di energia sotto forma di calore. La fusione è sicura perché non innesca processi incontrollati. Avere una centrale che produce energia attraverso la fusione nucleare sarebbe come avere un piccolo Sole con bassissime emissioni di carbonio e quindi a inquinamento inesistente. Con la fusione nucleare si produce energia 4 milioni di volte di più che con gli idrocarburi. Tutti si riempiono la bocca di “transizione ecologica”, parlano di abbandonare la benzina, il gasolio, il gas per passare alle fonti di energia rinnovabile. Ma si guardano bene dal dire che oggi queste forni rappresentano solo il 2% della produzione energetica. Se vogliamo mandare avanti le nostre industrie non abbiamo alternative: dobbiamo bruciare idrocarburi. Con le pale eoliche non si fanno funzionare le fonderie, le cartiere, le fabbriche di vetro. S’impone quindi sempre più urgentemente l’opzione nucleare, che con la prospettiva della fusione supera anche tutte le obiezioni sulla sua sicurezza.