“Un mago del suono, un poeta della tastiera: un artista straordinario che ha il coraggio di affrontare Bach su una via veramente personale. Ramin Bahrami scompone la musica di Bach e la ricompone in modi che risentono del modello di Glenn Gould senza veramente assomigliargli”. Un evento di prima grandezza in programma venerdì 18 febbraio alle 20, per l’appuntamento con la rassegna Barocca del Teatro Ristori. Ospite il pianista iraniano Ramin Bahrami, considerato uno dei più interessanti interpreti di Bach al pianoforte.

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Il programma di venerdì al Ristori affronterà uno dei baluardi più impervi del repertorio per tastiera, le cosiddette Variazioni Goldberg commissionate a Johann Sebastian Bach – così si narra, tra storia e mito – da un conte russo che soffriva di insonnia. Tutt’altro che riposanti, le Goldberg sono, nelle parole del loro massimo interprete Glenn Gould, “una musica che non conosce né inizio né fine, nate nella visione di un disegno inconscio che esulta su una vetta di potenza creatrice”. Sul sito del Teatro Ristori, nella pagina dedicata all’evento in programma, è disponibile la guida all’ascolto integrale di Glenn Gloud. Lo si trova a questo link.

La ricerca interpretativa di Ramin Bahrami è rivolta alla monumentale produzione tastieristica di Johann Sebastian Bach, che il pianista iraniano affronta con il rispetto e la sensibilità cosmopolita della quale sono intrise la sua cultura e la sua formazione. Le influenze tedesche, russe, turche e naturalmente persiane che hanno caratterizzato la sua infanzia gli permettono di accostarsi alla musica di Bach esaltandone il senso di universalità che la caratterizza. Bahrami si è esibito in importanti festival pianistici tra cui “La Roque d’Anthéron”, Festival di Uzés, il Festival “Piano aux Jacobins” di Toulose, il Tallin Baroque Music Festival in Estonia e il Beijing Piano Festival in Cina, Festival di Brescia e Bergamo, Ravello Festival e in Italia alla Scala di Milano, alla Fenice di Venezia e all’Accademia di Santa Cecilia a Roma.

Nato a Teheran si diploma con Piero Rattalino al “Verdi” di Milano, approfondisce gli studi all’Accademia Pianistica di Imola e con Wolfgang Bloser a Stoccarda. Si perfeziona con Alexis Weissenberg, Charles Rosen, András Schiff, Robert Levin e Rosalyn Tureck. Ramin Bahrami incide in esclusiva per Decca-Universal. È entrato cinque volte nella classifica top 100 dei dischi più venduti e le sue registrazioni vengono trasmesse dalle emittenti internazionali. Nel 2016 ha inaugurato la stagione di musica da camera di Santa Cecilia e il Beethoven Festival di Varsavia con il flautista Massimo Mercelli, con cui ha registrato le sonate per flauto e piano. Reduce dalla Sala Grande dell’Accademia Liszt a Budapest e della Tonhalle di Zurigo, si è esibito con Yuri Bashmet e I Solisti di Mosca. Insignito del premio “Mozart Box” per l’appassionata e coinvolgente opera di divulgazione della musica, gli è stato conferito il Premio “Città di Piacenza–Giuseppe Verdi” dedicato ai grandi protagonisti della scena musicale.

Il Teatro Ristori, tra i riferimenti nella vita culturale veronese, rappresenta dal 2012 l’impegno di Fondazione Cariverona nel sostenere lo sviluppo culturale e sociale locale, con attenzione verso le nuove generazioni. A questo link tutte le informazioni sulla stagione 2021/2022 del Teatro Ristori e gli orari di biglietteria. Per l’accesso al teatro è richiesto come da normativa di esibire il “green pass rafforzato” e di indossare la mascherina Ffp2 per tutta la durata dell’evento.