(di Bernardo Pasquali) I nervi sono tesi tra gli operatori del mondo del vino. La seduta plenaria del Parlamento Europeo, prevista per domani, delibererà sul “Cancer Plan”, un provvedimento che, pur non avendo valore legislativo, per la prima volta pone in discussione la valenza nutrizionale del vino e potrebbe rivoluzionare e danneggiare irrimediabilmente, l’immagine di un comparto strategico economico europeo. Il rischio, infatti è che l’UE prenda il provvedimento peggiore, ovvero, la parificazione del vino al mondo del fumo e delle sigarette. Tra le “indicazioni” ai Paesi membri e alla Commissione Ue che l’istituzione si appresta a licenziare, spiccano quelle che si abbatteranno anche sul vino, le sue imprese e i suoi appassionati: etichette con alert sanitari, limitazioni sulla pubblicità, divieto di sponsorizzazione di eventi sportivi, aumento della tassazione, revisione della politica di promozione. Una voce, quest’ultima, che da sola vale oltre 100 milioni di euro l’anno per le attività delle imprese tricolore nei Paesi terzi e che ha permesso di raddoppiare l’export del settore in meno di 10 anni.
Per Gianni Dal Moro segnali confortanti provengono da dietro le quinte della politica
Uno dei veterani della politica attiva italiana, Gianni Dal Moro, PD, da anni impegnato nel settore agroalimentare e, attualmente, in Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati, è netto nelle sue dichiarazioni: “Ci sono buone possibilità che si raggiunga la maggioranza a sostegno degli emendamenti De Castro e Dorfmann!”.
La votazione del provvedimento è prevista per domani alle ore 20.00 e il risultato verrà comunicato mercoledì mattina alle ore 9.00.
On. Dal Moro i 4 emendamenti presentati e firmati da 150 europarlamentari hanno convinto la maggioranza per una modifica del testo?
“Riteniamo di sì! Poi, si sa, il voto è sempre una sorpresa ma il sentiment che percepiamo è positivo”.
E se passasse la linea dura? Cosa succederebbe da mercoledì dopo le ore 9.00?
“Se gli emendamenti non supereranno il voto della plenaria di fatto non succede nulla perché la commissione Beca non è legislativa quindi si tratta di Raccomandazioni alla Commissione! Quindi la palla passerà alla Commissaria Kiriakides che deciderà se tenerne conto o meno!”.
On.Dal Moro, il mondo del vino è molto preoccupato. Lei sinceramente lo è?
“Non preoccupato ma, come tutte le volte che ci si confronta, tra cultura del nord Europa e cultura Mediterranea, c’è sempre da battagliare! Dispiace che qualche europarlamentare del sud Europa sia contro”.
Per Paolo Borchia la Raccomandazione europea non avrà l’esito temuto.
L’Europarlamentare Paolo Borchia della Lega afferma che gli emendamenti riusciranno a mitigare le parti più ruvide del provvedimento. “A parte un esiguo numero di parlamentari Verdi, siamo tutti compatti nel voto degli emendamenti presentati alla Raccomandazione. La dichiarazione è stata esternata la scorsa settimana in conferenza stampa. Fortunatamente non si tratta di un provvedimento che ha valore legislativo, ma questo non vuol dire che se passasse, potrebbe portare successivamente ad un’escalation legislativa incontrollabile. Domani sera sono abbastanza certo che il provvedimento subirà cambiamenti radicali e potrà essere inviato alla Commissaria alla Salute con maggiore tutela di un patrimonio culturale e storico inalienabile per tutta l’Europa Centrale e Mediterranea”.
Anche la Commissaria alla Salute è contro il provvedimento
La Commissaria Europea alla Salute Stella Kyriakides ha già dichiarato che lei sosterrà il principio di distinzione che deve esserci nei provvedimenti europei tra uso ed abuso di un prodotto. Questa sua posizione è una garanzia sul fatto che si opporrà se il provvedimento passasse tale e quale. Anche questo è un elemento positivo che potrebbe non prendere in considerazione il provvedimento.
Gli emendamenti che sono stati presentati prevedono, innanzitutto, di inserire la distinzione tra uso e abuso del vino e poi di togliere il dispositivo che obbligherebbe le cantine ad apporre in etichetta pesanti avvertenze sanitarie. Immaginatevi di trovare nella front label la scritta “il vino nuoce alla salute e causa il cancro”…
La preoccupazione è altissima. Per Unione italiana Vini, se il Parlamento votasse il testo così com’è, andrebbe in scena l’inizio della fine del vino italiano, un settore che chiuderà l’ultimo esercizio commerciale con l’ennesimo record storico dell’export a 7,1 miliardi di euro.
Vino e Salute se ne parlerà a Verona. Il vino non è solo alcool!
“Il grande errore di questa proposta di Raccomandazione è che si sofferma solo sulla dichiarazione di “uso” e non specifica la distinzione tra “abuso” ed “uso”. – Lo afferma il Consigliere Nazionale di Assoenologi Daniele Accordini, molto preoccupato dell’esito di domani. “L’impegno del mondo del vino, non solo in Italia, è sempre stato quello di studiarne le caratteristiche funzionali e benefiche ed esistono innumerevoli studi a riguardo”. In effetti chi si ricorda della “moda” del Resveratrolo come toccasana antitumorale? “Ebbene – continua Accordini – concentrarsi solo sull’alcool è un elemento che denota una grande ignoranza e non può definire concettualmente il vino. Anche per questo al prossimo Congresso Nazionale di Assoenologi a Verona dal 25 al 27 Marzo, ci soffermeremo molto sul valore salutistico e nutrizionale del Vino con esperti e sudi dedicati”.