“Tra Borgo Roma e Ca’ di David ci sono almeno 7-8 aree verdi e piccoli parchi chiusi e inutilizzati. Delle due l’una: o il Comune, sfruttando le convenzioni sottoscritte con i privati, ne favorisce la riapertura; oppure chieda almeno che siano piantumati alberi per creare piccoli boschi cittadini a Verona Sud”. A chiederlo stamattina in una conferenza stampa in Comune Flavio Tosi, assieme ai Consiglieri comunali di Fare Verona e Lista Tosi Patrizia Bisinella, Daniela Drudi e Paolo Meloni, il capogruppo della Lista Tosi in 5° Circoscrizione Giancarlo Frigo, il Vicepresidente della 5° Floriano Rossi, il Consigliere sempre di 5° Giglio Antolini e il responsabile di Fare Vr Simone Meneghelli.

Tosi ha ricordato: “I nostri gruppi in 5° Circoscrizione hanno presentato proposte precise per recuperare quelle aree. Giustamente si parla tanto di green, ma poi ci si dimentica concretamente di riqualificare ciò che esiste già, o di salvare i boschi già presenti come quello da duemila mq tra via Imola e via Cesena dove Sboarina vuole realizzare un centro commerciale. Io da Sindaco in borgo Roma ho realizzato il Parco San Giacomo, Sboarina vuole radere al suolo il verde esistente per metterci un capannone da 2 mila metri quadri. Basterebbe invece ricominciare dai fondamentali per ridare, attraverso il green, vivibilità all’intera zona di borgo Roma e Ca’ di David”.

Poi ha preso la parola Frigo, che ha ricordato le quattro mozioni in 5° Circoscrizione dei tosiani per recuperare quei mini-parchi. “Se non possono essere riaperti – ha detto Frigo – quantomeno si piantino alberi come i Perlar, bagolari rigogliosi che attecchiscono bene, con radici profonde e bisognosi di poca manutenzione. Quei parchi erano stati costruiti dalle ditte lottizzatrici in accordo con il Comune, in cambio del permesso a costruire condomìni. L’accordo prevedeva che la manutenzione e l’apertura di quelle aree verdi fosse a carico delle ditte lottizzatrici e degli aventi causa, cioè degli inquilini che poi avrebbero comprato gli appartamenti. Tuttavia in questi anni quei parchi sono sempre rimasti chiusi. Non si vogliono aprire perché costa troppo manutenerli? Il Comune perlomeno imponga che siano resi boschivi piantumando gli alberi”.

Sempre in tema green, ha sottolineato Frigo, “poi chiediamo che non venga costruito l’insediamento commerciale tra via Imola e via Cesena, nella zona che dà su via Legnago, dove oggi sorge un’area boschiva. Si parla tanto di Central Park, piste ciclabili e aree pedonali, ma poi si rade al suolo ciò che di green c’è già”.