Pesa 33,8 miliardi di euro il rincaro delle bollette su famiglie e imprese, al netto dei 6 miliardi di aiuti governativi. Questo il conto della Cgia di Mestre che ha calcolato rincari rispetto al 2019 per 44,8 miliardi, di cui 15,4 per le famiglie e 29,4 per le imprese. Sottraendo i 3,8 mld di intervento statale della legge di Bilancio 2022, quelle del decreto per il contrasto ai rincari energetici, 1,7 mld e i 5,5 miliardi approvati ieri, al netto degli aiuti a Regioni ed enti locali, resta un aumento di costi di 33,8 miliardi. Sono 11 i miliardi erogati dal governo per per raffreddare i rincari energetici a famiglie e imprese, ma il peso dei rincari rimane comunque spaventosamente elevato. Secondo la Cgia, il Governo “dovrebbe essere più incisivo, così come hanno fatto molti altri paesi europei. Spagna e Francia, ad esempio, hanno imposto dei tetti agli aumenti delle bollette per un periodo temporaneo. Polonia, Portogallo, Grecia, ed Estonia, invece, hanno previsto anche sconti o azzeramenti totali delle tariffe di rete, rinviandone nel tempo – sottolinea – gli aumenti o ponendoli a carico del bilancio dello Stato”.
E poiché la crisi ucraina non è estranea ai spaventosi aumenti energetici, la Cgia ipotizza che un annuncio da parte del governo su un prossimo ok all’apertura del gasdotto Nord Stream 2 potrebbe contribuire a far crollare i prezzi. “Una decisione – conclude lo studio Cgia- che oltre avere degli effetti economici positivi immediati, probabilmente allenterebbe anche la tensione e i venti di guerra”