(di Stefano Cucco) L’Amministrazione comunale di Bovolone ha donato ben trentamila euro a favore del locale ospedale “San Biagio” per l’acquisto di strumentazione e presidi sanitari per la diagnostica e la gestione delle complicanze dei pazienti affetti da sindrome pre e post Covid 19. “Al nostro insediamento in amministrazione”, afferma Anna Maria Ferrazzano, medico e assessore alle Politiche sanitarie del Comune di Bovolone, “ci siamo trovati una cifra di trentamila euro, residuo di una somma, arrivateci per l’emergenza Covid, e non utilizzata totalmente. Li avremmo persi se non spesi. Mi sarebbe piaciuto moltissimo averli utilizzati per l’assunzione di personale al PPI (Punto di Primo Intervento), ora chiuso per mancanza di medici, ma non ci è permesso assumere compiti che spettano solo all’Azienda Ulss 9 “Scaligera”. Sono l’unico medico di Bovolone rimasto superstite da questa pandemia, gli altri sono andati in pensione. Come potevo da sola mantenere aperto 24h un Punto di Primo Intervento, e di questo non mi do pace. Si è deciso così”, prosegue il medico e politico, “di donare questa somma all’Azienda Ulss 9 “Scaligera”, tramite il suo direttore generale Pietro Girardi, per l’acquisto di strumentazione e presidi sanitari per la diagnostica e la gestione delle complicanze dei pazienti affetti da sindrome pre e post Covid”.
Per quanto concerne la cifra donata, una parte è stata data all’Adi (Assistenza Domiciliare Integrata), l’associazione degli infermieri che operano a domicilio dei pazienti, tramite Raffaele Grottola, direttore dei Servizi Socio Sanitari. Con un’altra parte è stato acquistato un apparecchio per la misurazione e l’esame della coagulazione del sangue a domicilio dei pazienti. Infine, con la cifra rimanente è stato consegnato a Paola Pietropoli, nuovo primario della Riabilitazione dell’ospedale “Mater Salutis” di Legnago un ecografo per lo studio e la diagnostica dei pazienti pre e post Covid 19.