Il decreto redatto dal Ministero della Salute che stabilisce come e con quanto personale dovranno essere organizzate le cure e i nuovi standard per l’assistenza sanitaria sul territorio è stato inviato alle Regioni. Il prossimo passaggio, dopo che la bozza governativa sarà stata valutata, l’approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni. S’imbocca così la dirittura finale della riforma delle cure primarie e che indicherà anche come spendere le risorse del Pnrr destinate alla sanità. Il nuovo centro del sistema sarà il Distretto sanitario. Al suo interno rivestirà un ruolo fondamentale la Casa della Comunità a disposizione dei cittadini h24 e sette giorni su su sette, cioè sempre e sostituirà in tutto e per tutela Guardia Medica che non esisterà più. Rimarranno gli ambulatori dei medici di famiglia, definiti ‘spoke’ delle Case della Comunità, collegati in rete per garantire aperture h12 sei giorni alla settimana. Gli Ospedali di Comunità nell’ambito del Distretto forniranno assistenza infermieristica e svolgeranno un ruolo fondamentale nella fase nella riabilitazione e nell’assistenza delle cronicità vicino alla casa dei pazienti. Chiamando il numero di assistenza territoriale europeo 116117 i cittadini potranno comunicare con le Centrali operative territoriali per richiedere prestazioni sanitarie e sociosanitarie a bassa intensità assistenziale. Nel decreto sono anche fissati gli standard per l’assistenza domiciliare, della Telemedicina, per le cure palliative (come gli hospice), per i dipartimenti di prevenzione e consultori familiari. Innovativo anche il nuovo ruolo nel SSN riconosciuto alle farmacie come presidi sanitari di prossimità dove il cittadino potrà trovare sempre più servizi aggiuntivi.