L’Arena diventa museo di se stessa. Per raccontare una storia lunga duemila anni, dall’epoca romana al Medioevo, passando dal Risorgimento ad oggi. Un percorso che si concentrerà sulle due anime dell’Arena, quella del monumento vero e proprio e quella che lo rende il tempio della musica per eccellenza. Un’idea che si concretizza attraverso il concept messo a punto dalla Soprintendenza e dal Comune, un progetto tanto ambizioso quanto epocale, che darà una svolta alla fruizione dell’Arena e alla sua valorizzazione durante tutto l’anno. Gli arcovoli diventeranno piccole sale museali, ci saranno un bookshop e una caffetteria permanenti in linea con l’obiettivo di dotare tutto il sistema museale di servizi adeguati e moderni. Tutta la storia dell’Arena attraverso i reperti che il monumento ha restituito nel corso delle campagne archeologiche degli ultimi decenni, dalle monete agli utensili fino alle eccezionali sepolture emerse nei mesi scorsi, che saranno esposte e potranno essere ammirare da tutti. E poi cartografie, documenti, immagini e fotografie, che testimonieranno lo straordinario vissuto dell’Arena e coinvolgeranno i visitatori in un viaggio emozionale che nella stagione estiva li porterà direttamente nei camerini degli artisti della stagione lirica. Una novità epocale che tuttavia è solo il primo passo di un progetto più ampio, quello di rendere fruibili anche gli spazi interrati, ad oggi mai visti da nessuno ad eccezione di tecnici e addetti ai lavori. Una prospettiva che Comune e Soprintendenza sono intenzionati a realizzare sfruttando i fondi del Pnrr.
Le novità sono state illustrate oggi dal sindaco Federico Sboarina, insieme agli assessori all’Edilizia monumentale Luca Zanotto, alla Cultura Francesca Briani e al soprintendente Vincenzo Tinè. “Diamo vita a qualcosa di storico e che resterà nei secoli – ha detto il sindaco-. Questo progetto ci permette di restituire l’anfiteatro alla sua originaria bellezza e di proiettarlo nella dimensione museale, che contribuirà a renderlo ancora più unico e straordinario. Le due anime dell’Arena si intrecceranno in un percorso unico, il monumento di valore architettonico e culturale insieme al tempio della musica lirica, pop e rock, per una fruizione unica che sarà valore aggiunto per la città intera. A ciò si aggiunge il sogno di rendere fruibile la parte interrata, quei cunicoli e spazi architettonici che nessuno ha mai potuto visitare, un obiettivo che raggiungeremo con i fondi del Pnrr e che, entro le Olimpiadi del 2026, ci permetteranno di eliminare tutte le barriere architettoniche dell’Arena”.