(di Simone Alessandro Cassago) Fratelli d’Italia scalda i muscoli in vista delle elezioni amministrative ormai sempre più vicine: ieri sera in una Sala Lucchi gremita di partecipanti – membri del direttivo provinciale, amministratori e iscritti – Ciro Maschio, parlamentare e coordinatore provinciale, Federico Sboarina (sindaco uscente e riconfermato circa un mese fa candidato per la coalizione di centrodestra composta da FdI, Lega, Battiti per Verona Domani e altre civiche), Daniele Polato (consigliere regionale di maggioranza per FdI) e Luca De Carlo (coordinatore regionale del partito) hanno spiegato come verrà impostata la campagna elettorale.
Per Ciro Maschio: «Il partito non è più una piccola realtà, come nel 2017, ma è diventato una importante forza politica (stimata dai vari sondaggi disponibili intorno al 20%). I nostri valori fondati sull’identità nazionale, la vicinanza verso tutti i cittadini che chiedono una politica sempre più concreta e coerente, restano il vero cavallo di battaglia». Forte è la stoccata nei confronti di Flavio Tosi, a cui viene riconosciuto sì il merito di un primo quinquennio (2007-2012) di ottimo lavoro, al contrario di una pessima gestione durante il secondo (2012 – 2017). Un dato sicuro è «che la campagna elettorale sarà condotta a ritmi serrati, per non consegnare al centro sinistra (capitanato da Damiano Tommasi), né quantomeno a Tosi, le chiavi della città».
Secondo Daniele Polato – da lui un ricordo alla memoria di Stefano Bertacco mancato lo scorso giugno 2021 assessore alle politiche sociali in Comune a Verona e capogruppo al Senato dal 2018 al giorno del suo decesso – : «I successi dell’amministrazione regionale, guidata dal governatore Luca Zaia, vanno attribuiti anche al costante impegno di Fdi, sia a Palazzo Ferro Fini tanto quanto a Palazzo Balbi. Anche sul territorio veneto il nostro partito è stato indispensabile per il raggiungimento di traguardi importanti: ora è il momento di incassare a Verona il giusto dividendo»
«Siete contenti di una situazione generale in cui il covid può ritornare ad essere pericoloso, dove l’inflazione galoppante stia erodendo i quattrini nelle tasche (più o meno ricche) dei cittadini, con una guerra alle porte dell’Europa, di cui non sa ancora la certezza dell’esito e delle relative conseguenze? Ebbene, queste sono le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare in questi ultimi due anni, morali sociali, economiche – sottolinea Federico Sboarina -. L’Amministrazione comunale ha dato il massimo per gestire il pesante lascito, il disastro lasciato da Tosi, capace oggi soltanto di criticare e di attaccare per partito preso, nei bilanci delle partecipate, ora risanate. Lo ammetto, sono una persona caratterialmente timida e la mancanza del sorriso giusto al momento giusto e di vicinanza più “a stretto contatto” con i veronesi a causa della pandemia ha permesso alle forze di opposizione di attaccarmi senza esclusione di colpi. Ma questo non riduce il mio impegno, anzi lo esalta e darò tutto me stesso per completare nei prossimi anni quanto iniziato per la città».