Federico Sboarina ritrova il suo mentore politico; la politica veronese uno dei suoi deputati di lungo corso, Alberto Giorgetti; il centrodestra si “copre” ancora di più sul lato centrista col movimento di Maurizio Lupi “Noi con l’Italia” senza l’assillo di dover inseguire a tutti i costi l’arrivo o meno di Forza Italia; l’agone politico trova, infine, un candidato della società civile che molto ha fatto nella sua attività professionale, Massimiliano Maculan, coordinatore del 118 nonché presidente di “Verona strade sicure” (da cui si è già dimesso), insomma, uno degli “angeli” che sono pronti a correre in soccorso degli altri h24. In queste quattro immagini c’è il nocciolo dell’accordo che ha portato Noi con l’Italia – un tempo “quarta gamba” del Centrodestra nazionale, oggi nel governo Draghi – a sostenere Federico Sboarina nella sua corsa alla rielezione.
«Un ingresso molto importante – chiosa il sindaco – perché al di là del rapporto umano con Alberto c’è la testimonianza di un centrodestra che si ritrova naturalmente, in maniera omogenea, contrariamente al centrosinistra dove c’è di tutto e di più. Ed è un segnale a quanti del centrodestra sono ancora alla finestra: il centrodestra è uno, e uno solo, ed è questa coalizione. Non ci sono terze vie possibili: o qui o con la sinistra».
Noi con l’Italia si sta organizzando per strutturarsi in vista delle prossime politiche e le amministrative sono il banco di prova naturale: «Inutile negare che c’è uno spazio al centro rimasto scoperto con tantissimi elettori senza un riferimento certo. Vale per la politica nazionale, dove sono tornate competenza e senso di responsabilità, e vale ancora di più a Verona – sottolinea Alberto Giorgetti – dove bisogna portare a completamento cinque anni di buon governo, dove ci sono molti progetti avviati e dove il rischio di fermare tutto è troppo alto. Noi con l’Italia mette a disposizione a Roma il trait d’union col governo nazionale e, a Verona, il suo apporto, nelle modalità che Federico Sboarina riterrà più utili per il successo della coalizione. Invito Forza Italia a valutare con la giusta attenzione questo scenario di unità».
Il partito si è organizzato nel Veneto con un coordinatore regionale, Leonardo Padrin, e su Verona sull’imprenditore Alessandro Pigozzi: «In questi cinque anni – spiega quest’ultimo – sono stati impostati progetti molto importanti per Verona: ne cito due ad esempio. La variante 29 che mette in sicurezza parti importanti della città oggi abbandonate creando un importante volano economico; il central park che “ricucirà” la città dandole una nuova proiezione internazionale. Non possiamo perdere questo slancio. Vogliamo portare avanti i nostri valori: libero mercato in una cornice di forte attenzione sociale».
«Non intendo fare una campagna elettorale di annunci – aggiunge Sboarina – sono e farò il sindaco sino all’ultimo giorno di mandato: non ci sono promesse mirabolanti, ma soltanto il lavoro fatto che ha già cambiato il volto di Verona. Un lavoro che va completato. Basta prendere l’autostrada per vedere i cantieri della Tav, basta osservare i primi effetti della variante 29, basta registrare la ripresa dell’attività della Fiera o il lavoro della Fondazione Arena – ricordo, unico teatro aperto l’estate scorsa con 6mila spettatori -. I risultati dell’impegno di questi anni stanno arrivando: la prossima settimana verrà assegnata la gara per il Central park. Confindustria ha stimato in 27 miliardi gli investimenti che nei prossimi anni arriveranno a Verona e questa è una ulteriore garanzia per i veronesi anche e soprattutto in termini di posti di lavoro che si creeranno nei prossimi anni. Eppoi, voglio ricordare le Olimpiadi invernali del 2026, un evento che passa quasi in sordina, ma che sarà un momento eccezionale della storia di Verona: chiuderemo in Arena i giochi olimpici ed inaugureremo quelli Paraolimpici. Un’ulteriore iniezione per la crescita della città».
Davanti a Federico Bricolo (Lega) ed a Ciro Maschio (Fratelli d’Italia), Maurizio Lupi, figura storica del terzo settore italiano, assessore a Milano nella giunta Albertini, vicepresidente della Camera e ministro alle Infrastrutture nei governi Letta e Renzi rimarca: «Questo non è un amarcord: nella politica vogliamo riportare concretezza, dialogo, responsabilità e coerenza». Lupi ha annunciato che la prossima settimana a Mario Draghi chiederà il raddoppio del contributo di solidarietà chiesto al settore petrolifero così da portare ad almeno 500€ per famiglia il ristoro del caro-carburanti subito nell’ultimo mese.