Il Consiglio comunale di ieri ha iniziato l’esame della proposta di delibera per il cambio di destinazione d’uso, da direzionale a turistico/ricettiva e commerciale, del cosiddetto Quadrilatero, gli immobili di proprietà di ‘Patrizia immobiliare’ delimitati dalle vie Garibaldi, Emilei, San Mamaso e Sant’Egidio. Era stata la sede storica della Cassa di Risparmio, diventata poi sede di Unicredit. Secondo il ‘Paolo Foilin’ gli spazi di importante pregio potrebbero ospitare la catena alberghiera Marriott, multinazionale americana che gestisce hotel di alto livello in tutto il mondo. La struttura dovrebbe diventare un albergo di 140 camere, con un’area commerciale, un centro benessere pubblico e centro congressi.
Investimento da 80 milioni di euro, 40 dei quali per il recupero degli immobili, circa 22 mila metri quadrati, che la Marriott International ha deciso di fare a Verona in virtù di una progressiva crescita turistica della città e di una sostanziale stabilità nel numero di strutture ricettive veronesi.
“Il cambio di destinazione – spiega l’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala – punta ad attribuire all’intero compendio una nuova finalità, appropriata ed economicamente sostenibile nel rispetto della sua consistenza e delle sue peculiarità storiche. Un’operazione che consentirà non solo la valorizzazione di questi immobili, ma un più ampio piano di intervento in favore del centro storico e di importanti attrattori culturali cittadini. Inoltre, contestualmente al cambio di destinazione d’uso, quali opere compensative del valore di circa 2 milioni 100 mila euro, è allo studio una soluzione per le criticità viabilistiche in zona Teatro Romano e Ponte Pietra e per includere l’area nel circuito turistico, rendendola ancora più attrattiva attraverso un assetto funzionale e sicuro”.
Non è d’accordo Michele Bertucco ( sinistra):“ La verità è che siamo ad esaminare una mera speculazione economica, il cui unico fine è quello di portare, oltre ad un grande albergo, nuovo commerciale e residenziale. Il tutto senza un piano della sosta che possa soddisfare veramente i clienti delle 140 nuove camere d’albergo che arriveranno in via Garibaldi e delle attività di cui si prospetta la futura apertura. Tanta speculazione senza ritorno concreto per la città. C’è il tempo di sviluppare una soluzione migliore, con risposte vere per le problematiche urbanistiche del centro storico”.