“Se a bilancio avanzi per il terzo anno consecutivo oltre 30 milioni dei cittadini, vuol dire che hai sbagliato ad amministrare. Quei soldi dovresti utilizzarli per sistemare buche, strade, marciapiedi, per ridurre le bollette di Agsm, per togliere i rifiuti e investire in sicurezza, per assumere nuovo personale negli uffici comunali sotto-organico, per le opere pubbliche. Sboarina, ancora una volta, invece non fa nulla di tutto questo. Anche nel 2021, come nel 2020 e 2019, ha avanzato oltre 30 milioni senza restituire un euro in servizi e qualità della vita”.
A denunciarlo Flavio Tosi, numeri alla mano: “Il Comune di Verona nel bilancio d’esercizio 2021, nella parte liquida disponibile (quindi non vincolata ad accantonamenti o investimenti), ha avanzato 33,4 milioni di euro, nel 2020 erano 31,3 milioni e nel 2019 addirittura 35,4 milioni. Sono una montagna di soldi della comunità non impiegati a favore degli stessi cittadini”.
Un fatto reso ancor più grave e inaccettabile dal degradato contesto urbano in cui versa Verona: “Ogni veronese, a qualsiasi ora del giorno e della sera, vive sulla sua pelle lo stato pietoso del manto stradale e dei marciapiedi, dove più che buche abbiamo a che fare con crateri. E parliamo dei cassonetti pieni e dei rifiuti per strada? Dell’insicurezza? Delle bollette alle stelle per le quali i vertici di Agsm e Sindaco, al di là di qualche iniziativa spot, non fanno nulla? Dei cantieri tenuti fermi durante il lungo lock down mentre nelle altre città facevano le manutenzioni e realizzavano opere pubbliche?”.
Tosi difende dipendenti e lavoratori e critica la regia politica: “Sui rifiuti non è colpa dei lavoratori di Amia, come non è colpa della Polizia Locale sulla sicurezza, o degli impiegati se gli uffici comunali sono ridotti all’osso e faticano a evadere in tempo tutte le pratiche per cittadini, imprese e professionisti. Mancano i servizi perché chi lavora lo fa sotto organico. Possibile che non si sia mai investito nulla sull’assunzione di personale? Anzi in questi anni si è pensato solo a tagliare: una per tutti, gli uffici periferici dell’anagrafe”.
Tosi conclude: “Il Comune non è un’azienda privata che deve fare business, va gestito in modo virtuoso, ma questo è esattamente l’opposto dell’incapacità gestionale dimostrata dall’attuale amministrazione”.