«Non sono ammissibili “carriere alias” nelle scuole italiane. Non si può permettere che un ragazzo o una ragazza possa trovare nell’istituzione scolastica non un aiuto a risolvere le incertezze legate all’adolescenza ma, invece, uno strumento di promozione della teoria del gender con l’introduzione del “gender fluid”.
La scuola del ministro Bianchi è falsamente “dalla parte” dei ragazzi: è uno strumento che istiga alla confusione sessuale togliendo, e non aggiungendo, identità e forza ai nostri giovani». Maddalena Morgante, responsabile del Dipartimento Valori non negoziabili di Fratelli d’Italia in Veneto, attacca frontalmente Patrizio Bianchi e la sua circolare per un “linguaggio inclusivo” e la celebrazione della giornata contro omofobia, bifobia e transfobia.
«Non si sta infatti fermando l’offensiva dell’ideologia gender – rimarca Isabella Rauti, senatrice, responsabile del Dipartimento Paro Opportunità, famiglia e valori non negoziabili di FDI – che punta alla scissione dell’identità sessuale per favorire la teoria gender fluid e del genere percepito. Chiediamo con forza che le circolari dei ministeri dell’Istruzione, della Pubblica amministrazione e degli Interni, impediscano alle scuole italiane, agli uffici pubblici ed alle amministrazioni locali di utilizzare asterischi, neutri e schwa».
Conclude Maddalena Morgante: «Dopo il caso del Liceo classico Maffei (il più antico d’Italia) altre scuole in Italia stanno portando avanti iniziative che minano la consapevolezza di sé e l’autostima dei giovani. Dopo aver “depauperato” la formazione dei ragazzi, abbassando i livelli qualitativi durante e post la pandemia, ora la scuola pubblica sta imboccando una ulteriore e pericolosa deriva senza nemmeno riflettere sulle conseguenze a medio termine delle proprie scelte».