“La domenica torni di proprietà dei lavoratori e delle loro famiglie!” Il problema sollevato dall’Ugl non è nuovo. Fino a una ventina d’anni fa in Italia alla domenica era tutto chiuso. E’ stata la pressione del sistema economico a portare ad aprire negozi e supermercati alla domenica e nei giorni festivi ed ormai per molti altri lavoratori è diventata un’abitudine andare a far la spesa nei giorni di festa. Ma per i lavoratori del commercio il lavoro domenicale si traduce in una penalizzazione delle relazioni famigliari e sociali.
Di qui la presa di posizione dell’Ugl Terziario, che rileva come “in un momento di crisi come questo” bisogna privilegiare le relazioni famigliari e sociali e invece si tengono i negozi aperti nei giorni festivi. Ciò “doveva incentivare a nuove assunzioni e stimolare i consumi- ricorda il sindacato- ma di fatto non ha prodotto nulla di tutto questo”.
“Aprire gli esercizi commerciali la domenica non crea nuova occupazione né fa crescere i consumi, – osserva il segretario provinciale Ugl Terziario di Verona Geanina Ionela Dobranici – Chi fa la spesa di domenica non acquista più il sabato o il lunedì, come un tempo. Mentre per noi lavoratori, non poter stare a casa con i propri cari, per certi aspetti, ci rimettiamo anche in salute.”
Secondo l’Ugl è quindi necessario ridurre il numero delle domeniche lavorative obbligatorie al fine di consentire al lavoratore di poterne dedicare di più alla famiglia ed alle relazioni personali. Nell’arco dell’anno su 52 domeniche ciascun dipendente del commercio ne ha dovuto lavorare 24. L’Ugl chiede che le domeniche lavorative vengano ridotte ad un massimo di 14 per lavoratore. Ed a questo scopo lancia la proposta di costituire un tavolo per discuterne con i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro. “Invito tutti i lavoratori del Commercio – conclude la sindacalista- a segnalare alla mail ugl.terziarioverona@legalmail.it eventuali comunicazioni nel merito.”