Dopo sessant’anni, da quando il vecchio Sanatorio di Chievo, di proprietà dell’Inps, venne dismesso assieme a un immenso patrimonio immobiliare e casse nel degrado, finalmente Villa Pullè può tornare a nuova vita ed alla dignità propria di una struttura di alto valore architettonico e artistico. Grazie all’Amministrazione del Comune di Verona, che oggi è il proprietario, è stato avviato un progetto per il recupero degli edifici e per realizzare all’interno dei suoi ampi spazi delle opportunità residenziali destinate ad una popolazione anziana ed autosufficiente, unitamente ai necessari servizi, da ricavare negli ampi spazi offerti da questa ex nobile residenza. Stamattina è stato fatto un sopralluogo da parte del sindaco Federico Sboarina, e degli assessori Zanotto e Segala per valutare lo stato degli interni della villa che nel corso degli anni hanno subito gli insulti dell’inciviltà di coloro che l’hanno utilizzata abusivamente come abitazione.
Con l’efficacia della Variante 29, può iniziare l’iter per riqualificare villa Pullè. Legata al progetto di recupero vi è infatti la cessione della parte di parco prospiciente la piazza del Chievo, che passa dalla proprietà, la società Invimit Sgr Spa, completamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, al Comune. Che, a sua volta, cede ad Invimit una quota di area verde più interna, confinante con l’Istituto Alberghiero. Un doppio vantaggio per il Comune, che oltre a vedere finalmente recuperato e valorizzato un importante compendio nel cuore del Chievo, può dotare il quartiere di un parco pubblico aperto a tutta la cittadinanza, che l’Amministrazione punta a rendere il più vissuto possibile attraverso il parziale abbattimento del muro sulla piazza, a vantaggio anche della sicurezza del parco stesso.
Verona è infatti una delle sette città italiane in cui Invimit è impegnata con il progetto pilota del ‘senior housing’, che prevede la realizzazione di residenze per over 65 autosufficienti e di tutti i servizi legati alle esigenze di questa fascia di età, dalla telemedicina alla teleassistenza, dai centri diagnostici alle cure termali. Un mix di servizi che saranno aperti a tutti, a vantaggio quindi del quartiere e dei veronesi, tra cui spazi per famiglie e bambini. L’investimento ipotizzato è di circa 20 milioni di euro a carico di Invimit, che punta a concludere i lavori in meno di tre anni.
“A breve daremo al Chievo una nuova grande area verde aperta a tutti –ha detto il sindaco-. Nel frattempo possono partire i lavori per il recupero di Villa Pullè, un immobile di grande valore da troppo tempo abbandonato a cui la mia Amministrazione ha trovato una soluzione in breve tempo, portando a termine tutto l’iter burocratico con grande celerità. Il fatto che Verona sia stata scelta tra poche città italiane per il progetto pilota di Invimit, ne certifica ancora l’attrattività e le grandi potenzialità, riconosciute ormai dai più grandi investitori italiani e non solo”.