A poche ore dall’insediamento di Damiano Tommasi quale nuovo sindaco di Verona, la polemica fra Flavio Tosi e Fratelli d’Italia non accenna a scemare. Questa mattina, la prima bordata l’ha sparata Tosi che in un’intervista a Il Giornale ha messo nel mirino non soltanto Federico Sboarina, ma anche la sua leader Giorgia Meloni (nella foto, insieme ad un convegno quando i rapporti erano…meno tesi). ««È stata Giorgia Meloni – ha rimarcato l’ex sindaco – ad impuntarsi sul candidato sbagliato, come è successo anche a Catanzaro e a Parma. Dico sbagliato perché se al primo turno un sindaco uscente prende il 32% vuol dire che qualche problema nell’amministrazione della città lo ha avuto. E poi non ha saputo gestirlo. Il problema è che la Meloni rivendica la leadership perché ha più voti, ma il premier non è automaticamente il capo del partito più forte, altrimenti Marine Le Pen farebbe il primo ministro in Francia. Il premier deve essere una figura europeista, atlantista, pragmatica e non populista. La Meloni ha tanti voti ma non ha queste caratteristiche».
Parole troppo pesanti per passare sotto silenzio. E infatti Daniele Polato, vicepresidente del Gruppo Consiliare “Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni” del Consiglio regionale del Veneto, ha risposto nel pomeriggio: «Per l’ennesima volta Flavio Tosi ha usato Verona per le proprie ambizioni politiche, familiari e personali. Forza Italia si accorgerà ben presto di chi ha imbarcato: un soggetto che distrugge tutto ciò che tocca. Da sempre a Verona ed in Veneto Tosi ha minato l’alleanza di centrodestra, diventando sinonimo di incoerenza politica. Da segretario regionale uscente della Lega Nord si candidò nel 2015 contro il centrodestra unito e contro il presidente Luca Zaia: in seguito sostenne il referendum promosso da Renzi contro i partiti del centrodestra. In questi ultimi cinque anni, e fino all’ultimo giorno di questa campagna elettorale, ha osteggiato in ogni modo il sindaco uscente. Pure quando Silvio Berlusconi invitò i suoi elettori a sostenere i candidati di centrodestra in un suo videomessaggio pubblico, Tosi non ha esitato un solo istante a sottolineare il suo distinguo, inveendo nuovamente contro Sboarina, il candidato del centrodestra. Un sindaco che, con sacrifico e impegno, da solo ha portato sulle spalle un grande lavoro che i cittadini vedranno realizzato nei prossimi anni, facendo molto per Verona. La verità è che lo scopo di Tosi è di natura prettamente personalistica: ambiva alla sconfitta del centrodestra, per poi potersi rigenerare in un partito (Forza Italia) ed in una fede berlusconiana che ha sempre osteggiato ed insultato. Ora, dopo la grave sconfitta di Verona che ci obbliga tutti ad un esame di coscienza, dopo l’invito ad una riflessione propositiva giunto unitariamente dai nostri leader nazionali all’insegna dell’unità del centrodestra, se ne esce nuovamente criticando ed accusando la leader del maggior partito nazionale. Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia si sono dimostrati il perno portante della coalizione di centrodestra. Fratelli d’Italia cresce a Verona, nel Veneto ed in Italia, e questo grazie ad una politica di coraggio e di coerenza».