(di Bulldog) Sono filo-governativo a prescindere. Come un postino tedesco appena arriva uno del  governo divento più prussiano di uno junker. Però,  da bravo luterano,  il postino-junker guarda i conti e inizia a pensare che il suo governo lo sta bellamente fregando. Ed è quello che sta accadendo qui da noi. Sarà la canicola, sarà il gas russo, sarà l’inflazione ma qui ci stanno fottendo la cassa. Quella di oggi e quella dei prossimi anni.

Abbiamo capito che nemmeno Draghi – l’uomo dei sogni arrivato dalla BCE  (e questo era il killer mandato da Bruxelles?) – è in grado di bloccare il partito della spesa pubblica in Italia che, a furia di bonus, regolamenti e puttanate varie ha messo questo Paese a novanta gradi davanti agli appetiti contro-natura delle lobby datoriali o salariali che siano.  Il risultato, abbiamo un debito pubblico stabilmente sopra  2.600 miliardi € ovvero una volta e mezza quanto produciamo ogni anno.

Sapete quali e quanti sono i bonus in vigore quest’anno? Tenetevi forte ed abbiate pazienza perché l’elenco è lungo:  bonus facciate, bonus ristrutturazione al 75%, Superbonus 110%, Sismabonus, bonus verde (per i giardini),  bonus idrico (bagni), bonus acqua potabile, bonus mobili, bonus elettrodomestici, bonus infissi, bonus tende da sole, bonus zanzariere,  bonus ascensori, bonus caldaia,  bonus condizionatori, bonus sociale, bonus affitto giovani, affitti generici,  bonus prima casa under 36,  bonus docenti, bonus figli e famiglia 2022,  bonus nido,  bonus cultura 2022,  bonus scuola,  bonus centri estivi , bonus psicologo,  bonus 200 euro,   bonus trasporto pubblico,   bonus bonus vacanze 2022,  bonus matrimonio 2022,  bonus attività fisica ,  bonus animali domestici,  bonus bancomat 2022,  bonus patente, bonus auto,   bonus benzina 2022,  bonus scooter elettrici, bonus veicoli sicuri, bonus bici e monopattino,  bonus Tv 2022,  bonus internet,  bonus pc 2022,  bonus pubblicità 2022,  bonus alberghi,  bonus Renzi,   bonus assunzioni giovani 2022, bonus Sud,  bonus donne disoccupate. Non scordiamo, già che ci siamo, il reddito di cittadinanza, i navigator e i banchi a rotelle di quei mentecatti dei Cinquestelle.

 Quando John Maynard Keynes immaginava il welfare  “dalla culla alla tomba” non intendeva che non avreste mai pagato un cazzo e che i vostri hobby o le vostre spese le avrebbero pagate tutti gli altri.

Sapete quanto ci costa quel florilegio di bonus in larghissima parte inutili? Minimo, la bellezza di 30,7 miliardi€, un sesto del tanto declamato PNRR, una spesa che “brucia” tutta l’IRES, o che si frega un euro su sette di quelli che pagano tutti i cittadini con l’Irpef, che si mangia tutte le tasse e accise che gravano sul gioco d’azzardo e sui carburanti. Oppure un euro sui 5 complessivi che tutti noi paghiamo come IVA su ogni cosa che compriamo. Scegliete voi quale voce del bilancio azzerare per far felici così tanti parassiti. Ma la somma di agevolazioni – spese fiscali tecnicamente – sale  complessivamente ad oltre 70 miliardi l’anno, un decimo delle spese della Repubblica.

Che quanto sopra – questa orgia di bonus che premia tutte le lobby e fa felici dagli imbianchini agli psicologi – sia un’aberrazione, una porcheria, un furto verso i nostri figli lo dice l’ammontare dei depositi liquidi degli Italiani: in banca sono depositati denari pari al doppio del  debito pubblico. Quindi, perché mai uno Stato povero deve finanziare dei cittadini molto più ricchi di lui?

Non bastasse lo spreco di denaro, si aggiungono le complicazioni assurde per arrivare a questi bonus col risultato che la “gioiosa macchina da guerra” ideata dal governo, e dai suoi burocrati, è così perfetta che le truffe sono  la quotidianità e che una settimana sì e l’altra pure deve uscire un decreto per spiegare quello che il decreto precedente ha reso incomprensibile. Nell’attesa, ovviamente, del prossimo che uscirà fra sette giorni e spiegherà quello di oggi. Il balletto indecente sul superbonus per l’edilizia è l’esempio plastico di uno stato bizantino dove quattro scalcagnati burocrati stanno uccidendo il Paese.

Stiamo correndo felici come pasque verso il default, nemmeno ci chiamassimo tutti Vladimir di nome, soltanto che a differenza del compagno presidente il default lo pagheremo tutti quanti con una bella patrimoniale. E sarà giusto così. Così impariamo a dare fiducia a chi butta via il futuro del nostro Paese perché sta guardando social e sondaggi in diretta…