In Italia in 15 anni i poveri sono triplicati. 1,9 milioni nel 2005, 5,6 milioni nel 2021, ovvero quasi il 10% della popolazione. Non è propaganda politica. Sono dati Istat. Una situazione molto preoccupante che indica che nella nostra società c’è qualcosa che non va. Qualcosa di strutturale, di molto profondo, altrimenti non si spiegherebbe un dato così costante e progressivo nella sua tragicità. E che non ci vengano a tirare in ballo il Covid. E’ arrivato nel 2020, mentre il peggioramento della situazione economiche continua da 2005.
La povertà assoluta è tre volte più frequente tra i minori e una dinamica particolarmente negativa caratterizza anche i giovani tra i 18 e i 34 anni: l’incidenza ha raggiunto l’11,1%, valore quadruplo rispetto al 2005.
Nel 2021, un milione 382 mila minori e un milione 86 mila giovani di 18-34 anni sono in povertà assoluta. Così 734 mila anziani, tra i quali l’incidenza si ferma però al 5,3%.
Questi i dati generali. Nello specifico l’aumento della povertà assoluta nel Nord è stato soprattutto nel 2020 (+2,5% rispetto al 2019), segno che c’entra il Covid. Al Sud invece è abbastanza costante. Nel 2021 al Nord ci sono segni di miglioramento, mentre al Sud la situazione continua a peggiorare (12,1%).
Le famiglie straniere hanno livelli di povertà assoluta 5 volte più elevati.
Per 1,9 milioni di famiglie lavora solo una persona, ma non a tempo pieno e stabile.
Sono 5 milioni i lavoratori precari, il 21,7% del totale.
Il reddito di cittadinanza e di emergenza ha evitato a un milione di persone (circa 500 mila famiglie) di cadere in povertà assoluta.
Aumenta il numero delle famiglie, ma sono sempre più piccole, con una media di 2,3 componenti. I single sono il 33,2%.
I dati forniti dall’Istat sono gravi, perché dimostrano che il sistema economico non funziona se produce povertà. Dal 2005 in poi hanno fallito tutti i governi. E anche Draghi è sotto le aspettative. Il timore è che il vero problema stia a monte, sopra la testa degli stessi governi. E’ la mancanza di sovranità che impedisce all’Italia di perseguire i propri interessi. Se in un modo o nell’altro non riusciamo a riappropriarcene di italiani poveri ce ne saranno sempre di più.