(di Edoardo Nestori *) Il DL Aiuti, approvato alla Camera e in attesa di essere votato al Senato, contiene un emendamento del deputato Nicola Pellicani, che punta a disciplinare le locazioni turistiche a Venezia, noma destinata a fare da apripista anche per altre città d’arte , come Roma e Firenze.
L’emendamento approvato prevede la facoltà per i Comuni di integrare i propri strumenti urbanistici con specifiche disposizioni regolamentari per individuare limiti massimi e i presupposti per la destinazione degli immobili residenziali ad attività di locazione breve, in particolare un limite di 120 giorni, anche non consecutivi, oltre il quale il Comune può chiedere il cambio di destinazione d’uso e la trasformazione in attività imprenditoriale.
Premesso che è molto discutibile la prassi che si è instaurata negli ultimi anni di decreti omnibus dove si inserisce di tutto e di più, andando contro la richiesta del Presidente della Repubblica di legiferare per materie omogenee, come Associazione siamo fortemente contrari a questa norma che non sortirà nessuno degli effetti sperati, ma sarà solo un regalo alla lobby degli albergatori. Lobby che da sempre vorrebbe detenere il monopolio della ricettività e si è sempre battuta contro forme alternative, anni fa è toccato ai bed and breakfast, ora la loro battaglia si è spostata contro le locazioni turistiche, adducendo motivazioni che nascondono la loro incapacità di fronteggiare la concorrenza.
Analizziamo i vari punti esposti dall’esponente del PD:
– Ripopolazione del centro storico: il fenomeno è in atto da anni, dovuto principalmente al costo degli affitti che non sono alla portata di tutti, mancanza di posti auto, scomparsa dei negozi di quartiere sempre a causa di affitti esorbitanti, palazzi senza ascensore, spesso in vicoli stretti e poco illuminati, appartamenti vecchi mai ristrutturati, se anche per magia un domani sparissero tutte le LT dubito che le famiglie e le giovani coppie tornerebbero in massa nei centri storici
– Overtourism: il turismo per l’Italia è importante più di altri settori, contribuisce al PIL in maniera rilevante, e c’è tutto un indotto da cui dipendono famiglie, lavoratori, ecc si può stabilire un numero chiuso, introdurre una tassa di ingresso, ma limitare le locazioni porterà solo i turisti a privilegiare altre mete, danneggiando anche le casse comunali, senza ricordare che durante la pandemia tutti si lamentavano per l’assenza di turisti
– Turismo mordi e fuggi: visti i prezzi degli alberghi è più facile che un turista soggiorni per qualche giorno in più negli appartamenti, poi il turismo nelle città è sempre stato un turismo legato a pochi giorni, quello settimanale riguarda le località di villeggiatura
– Abusivismo ed eccesso di offerta: se fosse vero che le locazioni sono troppe come mai ci sono continue aperture di alberghi? E il fenomeno degli abusivi è stato ridimensionato dal codice identificativo, che è obbligatorio sugli annunci dei portali Internet, inoltre il settore non è affatto selvaggio perché dal 2017 in avanti è soggetto a continue nuove leggi e nuovi obblighi burocratici.
Concludiamo con una critica al cambio di destinazione d’uso, una regola che sarà di difficile attuazione in quanto i comuni dovrebbero cambiare i piani regolatori e il limite dei 120 giorni è limitativo della proprietà privata, in quanto le locazioni sono normate dal Codice civile, pertanto riteniamo il tutto fortemente incostituzionale. Ci batteremo nelle sedi competenti per evitare che questo emendamento sia applicato e cercheremo di informare i politici e i mezzi di comunicazione riguardo al danno che questa inutile regolamentazione porterebbe ad un settore che è protagonista e attualmente leader di mercato.
(* Presidente Associazione Locatori Turistici Verona)