Le Generali hanno superato la soglia minima del 95% di possesso del capitale sociale di Cattolica, e per la compagnia veronese è arrivato il momento del delisting, con l’uscita da Piazza Affari che avverrà tra una settimana. Trieste ha annunciato che eserciterà il diritto di acquisto su tutte le azioni residue circolanti al prezzo fissato di 6,75 euro per ogni titolo ordinario ancora posseduto dagli azionisti. Un percorso ribadito nei giorni scorsi anche dal group Ceo Philippe Donnet, che aveva confermato come lo “squeeze out” sarebbe stato completato entro breve termine. “E il delisting accelererà il processo di integrazione di Cattolica”, aveva sottolineato.
Proseguendo con i dettagli tecnici, le ultime vendite hanno fatto affluire ancora 5,3 milioni di ordinarie, pari al 2,36% del capitale e al 42,6% delle azioni ancora circolanti. Generali arriva così a 222,3 milioni di azioni, pari al 97,36% del capitale di Cattolica Assicurazioni. Di conseguenza la liquidazione del corrispettivo (poco meno di 41 milioni) avverrà domani, 5 agosto. Le azioni di Cattolica saranno poi sospese dalla quotazione, ha fatto sapere Consob, nelle sedute di mercoledì 10 e giovedì 11 agosto, e revocate dalla quotazione definitivamente venerdì 12. Nel complesso l’acquisto di Cattolica, considerando i 300 milioni dell’investimento iniziale per l’aumento di capitale, l’OPA e gli acquisti successivi, avrà per Generali un costo stimato compreso fra 1,3 e 1,4 miliardi.