L’approvazione da parte della Regione del Piano Rifiuti riporta l’attenzione su un tema di grande impatto ambientale: la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Questa rappresenta una delle sfide più impegnative che dobbiamo affrontare, come cittadini e come istituzioni, per attuare davvero la transizione ecologica. Il Veneto, rispetto ad altre regioni, è un isola felice. Ma non per questo ci dobbiamo cullare sugli allori del primo posto italiano per la raccolta differenziata e indifferenziata, perché molto c’è ancora da fare. E’ vero che ben 400 comuni veneti hanno raggiunto l’obiettivo di stare sotto i 10Kg/abitante/anno di rifiuti indifferenziati e che la Regione punta a raggiungere la quota di 75 /Kg/anno. Ma bisogna fare attenzione a non sopravvalutare le parole e a sottostimare quello che effettivamente accade.
Non bisogna confondere lo strumento, che è la raccolta differenziata, con l’obiettivo, che è quello di ottenere alla fine della filiera un rifiuto realmente differenziato.
Finora le statistiche si basano sul peso dei rifiuti. Ma non è detto che di quei -poniamo il caso- 100 kg di plastica raccolta siano tutti e 100 effettivamente riciclabili. Perché la gente nel cassonetto giallo della plastica ci butta un po’ di tutto e così, alla fine, fatta la cernita di quel che è riciclabile e di quello che deve finire in discarica o nell’inceneritore, di quei 100 Kg ne rimangono solo 70, in quanto il 30% va a finire nel secco. Questo bisogna saperlo.
Quindi oltre a incentivare i cittadini a differenziare il rifiuto, bisogna lavorare per renderli sempre più consapevoli di ciò che loro credono di differenziare ma che in realtà non è differenziabile. E qui gioca un ruolo fondamentale l’informazione. Quante volte ci siamo chiesti: ma ‘sta roba va nella plastica? O dove? A Verona su un totale di 129.486.836 Kg di rifiuti totali 20.274.973 sono organici, cioè ‘umido’; 4.067.160 ‘verde’; 9.786.500 vetro; 16.243.283 carta; 413.970 plastica; 8.247.650 multilaterale; 2.887.163 da spazzamento più altri minori. Questo tanto per rendersi conto di quello che eliminiamo e che va smaltito.
L’Amia ha un grande progetto che consiste nell’introduzione della raccolta differenziata porta a porta in tutto il comune, ad eccezione del centro storico, ovvero nella porzione di città che sta all’interno dell’ansa dell’Adige. Si tratta di una raccolta porta a porta parziale, perché in una città delle dimensioni di Verona sarebbe impensabile farla come nei paesi. La raccolta porta a porta sarà quindi limitata solo alla plastica e alla carta, in quanto queste due frazioni sono facilmente conservabili in casa senza produrre disturbo. Rimarrà invece da depositare negli appositi cassonetti il vetro, l’umido e l’indifferenziato.
Spariranno quindi dalle strade i cassonetti gialli e bianchi (plastica e carta) mentre rimarranno le campane verdi del vetro, i contenitori marrone dell’organico e quelli verdi del secco. Una raccolta differenziata più efficiente produrrà un recupero maggiore di materiale da poter vendere, con un utile per l’Amia che si rifletterà poi con un risparmio nella bolletta per i veronesi.