Zaia ha annunciato un’importante provvedimento per andare incontro a tutti quei veneti che a causa dell’emergenza Covid hanno visto annullate o posposte le prenotazioni per visite o esami medici. E’ noto che a causa della pandemia le strutture sanitarie ed il personale è stato dirottato per tutta la durata dell’emergenza sui reparti Covid. Così le normali attività hanno subito uno stop e tutti gli appuntamenti sono slittati più in là allungando enormemente le liste d’attesa. Sono 500 mila le prestazioni in ritardo causa Covid.
Di qui l’intervento della Regione. Zaia ha deciso di ricorrere alla sanità privata per smaltire il lavoro arretrato. Così i Direttori Generali dell Ulss sono stati autorizzati a coinvolgere le strutture private, ambulatori, cliniche e centro diagnostici per erogare quelle prestazioni che altrimenti la sanità pubblica non riuscirebbe a fare. Naturalmente a spese della regione, senza nessun onere per i cittadini.
Si tratta di una decisione opportuna e tempestiva che dimostra una volta di più il pragmatismo di Zaia. Il Veneto è notoriamente una regione impostata sulla sanità pubblica. Ed il sistema ha dimostrato di funzionare meglio che in certe regioni impostate su un sistema misto pubblico/privato. Tuttavia non si tratta di una preclusione nei confronti del privato, ma semplicemente di una scelta strategica. Ed il coinvolgimento del privato per accorciare le liste d’attesa lo dimostra.