In Germania cambia tutto. Finita l’era Merkel, finisce anche la leadership tedesca sull’Europa. I risultati indeboliscono la Germania. Difficile pensare ad una “Grosse Koalition” che presuppone una leadership forte che ora è venuta a mancare. E’ prevedibile che a Berlino non sarà facile comporre una cancelleria con i numeri usciti dalle elezioni. l’SPD sfiora il 26% ed il suo leader Olaf Scholz ha già rivendicato il diritto di avere l’incarico di comporre la cancelleria. La CDU/CSU è sul 24%. Seguono i Verdi con il 14, i Liberali con l’11 e la destra di Alternative fur Deutschland il 10% e la sinistra il 5%.
Scholz per ottenere una maggioranza dovrà mediare con i verdi ed anche coi liberali.
In alternativa, ma è meno probabile, la CDU potrebbe allearsi con Verdi e Liberali mettendo in minoranza i vincitori delle elezioni.
Le elezioni tedesche, dopo la Brexit, aprono un capitolo nuovo all’interno dell’Unione Europea.Danno un altro colpo all’asse franco-tedescco che in questo ventennio aveva fatto il bello e il cattivo tempo. L’altro colpo potrebbe arrivare con le elezioni presidenziali francesi se Macron non venisse rieletto.
Sembrerà strano, ma in questo momento storico l’unica figura che gode di un sicuro credito in Europa è Mario Draghi. Non è azzardato pensare che nella nuova situazione l’Italia possa tornare ad esercitare un ruolo primario in Europa. Il che non potrà che avere dei riflessi positivi nei rapporti dell’Italia con Bruxelles e sulla politica del nostro paese.